M5S, consiglieri toscani si dimettono: “Gestione autoritaria”

Pubblicato il 5 Dicembre 2014 alle 15:00 Autore: Erika Carpinella
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Il Movimento 5 Stelle perde colpi, anzi persone: dopo la recente espulsione dei parlamentari Massimo Artini e Paola Pinna, ad abbandonare (questa volta volontariamente) l’organizzazione politica di Beppe Grillo è un gruppo di consiglieri comunali della provincia di Firenze e Arezzo. Capofila è Saverio Galardi, consigliere comunale di Firenze al quale seguono Tommaso Cuoretti (per il comune di Londa), Matteo Gozzi (comune di Borgo San Lorenzo), Mirko Margheri (comune di Rufina), Antonio Ortolani (comune di Reggello), Marco Parolai (comune di Loro Ciuffenna) e Francesco Tapinassi (Rufina). Il motivo è uguale per tutti: il disaccordo sulla gestione delle dinamiche del Movimento 5 Stelle, ritenuta “autoritaria e in palese contrasto con il principio dell’uno vale uno e della democrazia dal basso”.

“Noi abbiamo deciso di non aderire più al Movimento 5 Stelle – Beppe Grillo.it perché è diventato chiaro che i principi fondanti alla base della nostra scelta di attivarsi nel movimento siano venuti meno” hanno scritto i consiglieri comunali in un comunicato stampa congiunto. “La nostra decisione parte da una riflessione e da una sensazione di disagio che da tempo stava maturando per le tante domande che non hanno mai ricevuto risposta, la prima delle quali è il perché un movimento che fa della trasparenza il suo cavallo di battaglia non ha mai divulgato la composizione del suo staff, chiarito quale sia il suo ruolo nel Movimento e spiegato perché sia praticamente impossibile interfacciarsi nonostante le numerose comunicazioni inviate dagli attivisti e dai portavoce”.

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“Questo atteggiamento non ha fatto altro che renderci consapevoli di dover essere autonomi e in questa totale autonomia abbiamo preso le nostre decisioni. Tutte le nostre speranze di poter agire per modificare lo stato delle cose sono andate perse con l’incontro avvenuto a Bibbona giovedì 27 novembre quando il capo politico del Movimento ha negato qualsiasi forma di dialogo sui temi e problemi riportategli dalla delegazione dei parlamentari. Alle preoccupazioni per la deriva presa dal movimento, è stato risposto che, nonostante i problemi degli ultimi tempi, i click sulle pagine di sua proprietà si attestavano su numeri consistenti e costanti. Questo dimostra che la sua visione politica della salute del movimento si basa esclusivamente sul numero dei contatti, indipendentemente dai contenuti politici”.