Rosy Bindi attacca Renzi: “Atteggiamenti autoritari”

Pubblicato il 13 Dicembre 2014 alle 16:51 Autore: Emanuele Vena
rosy bindi

Come al solito non le manda a dire. Rosy Bindi, ex presidente del PD ed ora Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, torna sulla situazione difficile all’interno del proprio partito. E, intervistata dal quotidiano Repubblica, attacca nuovamente il premier Matteo Renzi, dopo le bordate riservategli negli ultimi tempi. L’ex presidente PD stoppa eventuali ipotesi di appoggio incondizionato al premier a proposito della riforma della Costituzione. E lo fa con parole categoriche: “Non credo che per la riforma della Costituzione si debba obbedienza né al governo né al partito”.

Rosy Bindi prova a stemperare le tensioni, dichiarando di non voler spingere il muro contro muro verso una frattura definitiva: “Non ho intenzione di mandare a casa il governo nè di andare via dal Pd che ho fondato”. Tuttavia, ribadisce come debba essere il premier a fare il primo passo: “Va superata l’indisponibilità ad accogliere le poche modifiche chieste che potrebbero essere concordate con il Senato”. E aggiunge: “ci vuole più condivisione delle scelte”.

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Rosy Bindi, il PD e l’atteggiamento di Renzi

All’ex presidente del PD non va giù né l’atteggiamento dimostrato dal premier Renzi né le politiche attuate dal governo in carica: “Un partito di sinistra, che è al governo, non può essere così lontano dai problemi dei lavoratori e il successo dello sciopero generale ne è la dimostrazione». E ancora: “non credo che Renzi stia facendo politiche di sinistra ma soprattutto è il metodo che rischia di creare conflitto nel paese: ogni giorno ci si inventa un nemico nuovo per giustificare atteggiamenti decisionistici e anche un pò autoritari“.

Da Rosy Bindi una risposta secca anche all’attuale vicesegretario del PD, Debora Serracchiani, che aveva accusato l’attuale presidente della Commissione parlamentare Antimafia di voler porre in essere un asse con Massimo D’Alema per mandare a casa il premier: “Premiata ditta? Non esiste. Per me l’unica premiata ditta è il PD. E non c’è quindi alcun sodalizio per mandare a casa Renzi”. E riguardo al proprio futuro, dichiara: “penso sia la mia ultima legislatura“.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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