Riforma elettorale, Senato incardina Italicum

Pubblicato il 20 Dicembre 2014 alle 12:44 Autore: Gabriele Maestri
riforma elettorale

Riforma elettorale: al termine di una seduta notturna conclusasi pochi minuti prima delle 8 di questa mattina, la legge elettorale è stata incardinata nell’Aula del Senato, dove la discussione generale inizierà dopo le vacanze natalizie, il 7 gennaio alle ore 16, senza che la commissione Affari costituzionali sia riuscita però a conferire il mandato al relatore.

La decisione sul calendario era stata presa in precedenza a maggioranza dalla Conferenza dei Capigruppo e confermata dall’Aula, respingendo le proposte di modifica avanzate da Cinquestelle, Sel, Lega e Gruppo Misto.

Dopo il sì ai documenti di bilancio, si è riunita la conferenza dei capigruppo, che ha deciso l’incardinamento immediato dell’Italicum. Non essendo stata presa all’unanimità, la decisione è stata posta ai voti in aula, dove per regolamento ogni senatore ha diritto di parola. Diversi senatori di M5S, Sel e Lega hanno quindi proposto dei calendari alternativi ma alla fine è stato approvato il calendario deciso dalla conferenza dei capigruppo.

riforma elettorale senato discussione al via dal 7 gennaio

La presidente della commissione Affari costituzionali, Anna Finocchiaro, ha quindi riferito all’aula che la stessa commissione non ha concluso i suoi lavori.

L’assemblea dedicherà le sedute del pomeriggio di mercoledì 7 gennaio e della mattinata di giovedì 8 gennaio alla discussione generale. La seduta si è conclusa poco prima delle otto di stamani.

 

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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