La lettera di Sandro Bondi scuote Forza Italia

Pubblicato il 24 Aprile 2014 alle 11:13 Autore: Giuseppe Spadaro

“Caro Sandro Bondi, quel diavolo di Renzi ti ha ipnotizzato. Il Renzi della realtà non c’entra niente con la figura azzurrina, proiezione dei tuoi sogni. Il Renzi vero è un opportunista”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, in un’intervista alla Stampa commenta l’intervento di Sandro Bondi pubblicato ieri sul quotidiano torinese.

“A parole, certo – spiega Brunetta a proposito del premier, – predica un riformismo apprezzabile. Talmente apprezzabile che il 18 gennaio scorso Berlusconi ci ha fatto un accordo definito ‘storico’. Però, caro Bondi, non debbo insegnare a te la distanza che corre tra il riformismo annunciato e quello concretamente razzolato. Ebbene: il presidente del Consiglio è nella condizione di mettere in pratica le sue promesse riformatrici?”. Renzi come Blair? “Ma ci rendiamo conto di cosa è stato Blair per il riformismo europeo? – aggiunge. – Io invece temo che Renzi non sia riformista, semmai un peronista. Vale a dire sempre alla rincorsa del consenso popolare, per farsi perdonare di essere diventato capo del governo non in seguito a un voto ma per una congiura di palazzo”. “Noi una mano a Renzi sulle riforme gliela stiamo dando. Quando mai la sinistra ha fatto altrettanto con Berlusconi?”.

sandro bondi

Da Forza Italia al Nuovo Centrodestra. Per il coordinatore del partito fondato da Alfano “la cartella clinica del vecchio centrodestra che Sandro Bondi ha affidato a queste pagine (de La Stampa) è impietosa e persino eccessiva: il triste epilogo non può trasformare un’intera stagione in una catastrofe. Se tuttavia ha un qualche fondamento la diagnosi, non lo ha la terapia indicata”. “Il ragionamento di Bondi secondo Quagliariello – incarna invece il vero rischio in cui incorre chi ha creduto che una leadership eccezionale fosse tutto: il rischio di riempire il niente affidando ciò che resta del vecchio centrodestra a un modernizzatore talmente di sinistra da aver traghettato il suo partito nel Pse. Noi a questa prospettiva non ci siamo arresi. Non ci siamo rassegnati all’idea che la sola alternativa possibile sia quella tra Renzi e Grillo. Crediamo che il centrodestra meriti un partito come casa, dei principi come guida e un leader che guardi al futuro; che ci sia una stagione, dopo” conclude Quagliariello.

 

 

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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