Charlie Hebdo: mondo arabo indignato dalla partecipazione di Netanyahu alla marcia parigina

Pubblicato il 12 Gennaio 2015 alle 14:31 Autore: Guglielmo Sano

Ieri non tutti sono stati Charlie Hebdo. La stampa algerina condanna la strage di Parigi ma critica i leader arabi che si sono recati alla marcia repubblicana: il problema è soprattutto la partecipazione del premier israeliano Netanyahu.

Sfilate

I leader del mondo arabo che ieri hanno sfilato alla testa di 4 milioni di persone si dovrebbero vergognare. Il concetto espresso dal quotidiano algerino Echourouk è chiaro. Il problema non è tanto l’espressione della solidarietà alle vittime della strage – lo stesso giornale ha condannato l’atto terroristico (“avrà conseguenze catastrofiche per i musulmani in Europa”) – ma piuttosto “l’indifferenza per le vittime di Gaza e per quelle dell’Iraq”. In pratica, è scandaloso che “i leader arabi piangano 12 vittime francesi ignorando le migliaia di vittime del mondo arabo”.

I leader arabi si sono dimostrati risoluti di fronte allo spargimento di sangue in Francia ma – accusano dall’Echourouk “non per quello della Libia, dove imperversa la distruzione, né per le vittime del doppio attentato in Libano, o per gli anziani e i bambini morti congelati nei campi profughi siriani in Libano, e nemmeno sono intervenuti per le vittime in Yemen, o per gli abitanti di Gaza sottoposti alla selvaggia macchina sionista per 56 giorni”.

charlie hebdo netanyahu

A tal proposito proprio non va giù al quotidiano algerino di aver visto il presidente dell’autorità palestinese Abu Mazensfilare accanto all’assassino Netanyahu” laddove, lo stesso Abu Mazen, “non ha messo piede a Gaza “quando i suoi abitanti venivano uccisi”. Messi all’indice dal quotidiano anche il Re di Giordania Abdallah e sua moglie Raina “come tanti altri leader non hanno mai chiesto alla comunità internazionale di partecipare a una marcia di solidarietà quando la macchina terrorista mieteva migliaia di vittime innocenti in Algeria negli anni ‘90“.

Problema Netanyahu

Bisogna rilevare, però, che la presenza di Netanyahu alla marcia di Parigi sembra aver creato più di un imbarazzo anche dalle parti dell’Eliseo. A riferirlo il Times of Israel, secondo cui dalla Francia avrebbero fatto chiaramente capire che la presenza del premier avrebbe generato delle “divisioni”. Basta dire che, durante l’operazione a Gaza della scorsa estate, tra le migliaia di vittime palestinesi si contano anche 8 giornalisti.

Tuttavia, la partecipazione del ministro degli Esteri israeliano Liebermann e del titolare dell’Economia Bennet, hanno in qualche modo “imposto” anche quella di Netanyahu. A quel punto da Parigi hanno reso noto che l’invito alla marcia era stato esteso ad Abu Mazen, precisando che il leader palestinese si sarebbe incontrato in serata con Hollande. L’ufficio stampa di Netanyahu non ha risposto al comunicato della Presidenza francese. Il danno era fatto.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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