Pensioni di reversibilità e coppie gay, quali i numeri?

Pubblicato il 19 Gennaio 2015 alle 08:08 Autore: Gianni Balduzzi

Uno degli aspetti poco esplorati o appena sfiorati nel dibattito sui diritti delle coppie omosessuali è quello economico, sia da parte favorevole che da parte avversa.

Sappiamo che le implicazioni economiche sarebbero diverse, dalle detrazioni per il coniuge, al mantenimento, ai permessi per l’assistenza, ma vogliamo soffermarci su un tema tra i più scottanti degli ultimi ani, le pensioni, di cui già ci siamo occupati.

Le pensioni di reversibilità sono un’istituzione in Italia, il mezzo grazie al quale molti anziani, soprattutto donne, vivono, e nonostante diversi annunci, anche in questo caso non si è giunto ad una riforma.

Renzi aveva sollevato una grande polemica quando aveva fatto capire che la pensione di 3 mila€ della nonna, ricevuta quando era morto il marito negli anni ’70, era fondamentalmente ingusta. Non era ancora premier, e poi come per le pensioni in genererale non se ne è fatto nulla.

Attualmente la pensione di reversibilità spetta alla vedova o al vedovo del coniuge pensionato deceduto, spetterebbe anche al coniuge del lavoratore morto, ma solo una tantum se il deceduto si era assicurato con l’INPS dopo il 1995, a regime quindi tutti.

Concentrandosi sulla pensione ai superstiti di pensionati, spetta:

– il 60% al solo coniuge

– il 70% al solo figlio

– l’80% al coniuge e un figlio

– il 100% per il coniuge e due figli

E’ chiaro che in caso di matrimonio gay, automaticamente si applicherebbero le stesse regole che già ora sono in essere, quindi per poter fare una stima dell’esborso dobbiamo capire di che cifre stiamo parlando.

In Italia le pensioni di reversibilità a fine 2013, data per la quale è disponibile l’ultimo report, erano 3,8 miloni per quanto riguarda solo gli ex dipendenti privati, come si vede nel prospetto di seguito

 pensioni reversibiità privati

Queste pensioni costavano circa 29 miliardi annui. Naturalmente due terzi dei percettori di tali epnsioni le sommano alle proprie che già percepiscono.

Vi sono poi in più le pensioni degli ex dipendenti pubblici, e come vediamo nella tabella sotto vi sono altri 643 mila versamenti per un totale di quasi 8,8 miliardi

 reversibilità pubblici

Possiamo dire che il totale degli esborsi per le reversibilità è sui 37,8 miliardi di euro annui quindi.

E le coppie omosessuali? Qui si entra in un campo più minato, visto che da un alto soprattutto gli oppositori al matrimonio gay come Adinolfi fa notare che secondo i dati ISTAT 2011 coloro che le coppie dello stesso sesso dichiaravano di convivere in coppia sono erano solo 7513, 3.133 al Nord Ovest, 1.584 al Nord Est, 1.530 al Centro, 1.266 al Sud e nelle Isole, e solo 529 i figli, tra l’altro. Il tutto su 14 milioni di coppie etero.

D’altro canto le associazioni LGBT e coloro che sono a favore del matrimonio omosessuale invece sottolineano come la grande maggioranza delle coppie non si dichiara, e che i numeri sono fortemente sottostimati, a causa di omofobia, diffidenza, poca fiducia nella possibile accettazione della società.

Viene fatto notare come laddove da più tempo sono riconosciuti i matrimoni o le unioni gay i numeri siano molto più rilevanti.

 coppie gay europa

Nello stesso censimento inglese le coppie gay erano 63 mila, 29 mila in Germania, e ben 100 mila in Francia, considerando i Pacs del 1999.

La struttura demografica di questi Paesi è simile a quella italiana, anzi nel nostro Paese come in Germania vi è una proporzione maggiore di anziani, e non è difficile quindi fare dei calcoli proporzionali, per calcolare quante sarebebro da noi le coppie gay a tendere, magari a molti anni di distanza dall’istituzione del matrimonio o di unioni di fatto con gli stessi diritti del matrimonio.

Calcolando la stessa proporzione francese, ovvero di 1,331 coppie ogni 1000 abitanti, da noi ce ne dovrebbero esere circa 78 mila quindi più dieci volte la proporzione attuale.

Se attualmente a fronte di 14 milioni di coppie si produce un esborso per lo Stato di 37,8 miliardi annui, aggiungendone altre 78 mila si dovrebbero calcolare proporzionalmente 210 milioni di € in più, sempre annui.

Si tratta di un costo esiguo effettivamente, e si devono considerare altri fattori:

i matrimoni stanno diminuendo, vi saranno quindi sempr emeno vedovi e vedove

l’età media si alza, e quella degli uomini più di quella delle donne, chi rimarrà vedovo lo farà più tardi e vi rimarrà per meno tempo

– le coppie gay essendo costituite da persone dello steso sesso non sarebbero comunque influenzate dal gap di vita media tra i coniugi, quindi una durata anche qui minore della vedovanza.

Sono considerazioni che portano a credere che se vi deve essere una correzione ai dati sulla reversibilità sia per etetro che per gay per il futuro è comunque più probabile sia al ribasso.

La cifra risultante, intorno ai 200 milioni di euro, è comunque suscettibile di dibattito politico, nulla impedirà a chi è contro di affermare che sono risorse che sarebbe meglio destinare altrove, per esempio corrispondono esattamente al piano per le periferie disagiate .

Oppure ai danni dell’alluvione su Genova.

I favorevoli alle nozze omosessuali in realtà possono ricordare che si tratta solo di 1/45 esimo del provvedimento degli 80€, oppure che di fronte all’uguaglianza dei diritti non si può guardare solo al portafogli.

Insomma, le polemiche non si placheranno, ma cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando.

 

 

 

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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