Riforme, botta e risposta Zanda (Pd) Gasparri (Forza Italia)

Pubblicato il 25 Aprile 2014 alle 12:47 Autore: Gabriele Maestri
finanziamento pubblico, Senato, approvato il testo per labolizione del finanziamento pubblico ai partiti

Riforme a rischio dopo l’intervista di Berlusconi a Porta a Porta?

Non si corre nessun rischio secondo il senatore Zanda per il quale “Berlusconi ripete lo stesso copione da vent’anni. Fa propaganda, è un disco stonato. Rende più complicato fare le riforme, ma non le allontana”. Il presidente dei senatori Pd, intervistato da Repubblica, aggiunge: “Se fosse vero che sulle riforme c’erano questi profondi contrasti è sorprendente che Berlusconi lo dica solo ora, dopo avere magnificato l’esito di quegli incontri. La verità è che c’è una costante del berlusconismo. In campagna elettorale si nega sempre tutto, si cambiano le carte in tavola e si capovolge la realtà. È una tecnica che ha funzionato per vent’anni”. Ora per Zanda “quella fase è morta e sepolta”, visto che “il Pdl non esiste più” e che “Berlusconi è fuori dal Parlamento per evasione fiscale accertata con sentenza definitiva. In Forza Italia non si contano più i dirigenti in fuga e i sondaggi danno quel partito in discesa continua”. Quindi “il dietrofront ha obiettivi elettorali. Ma c’è anche una conferma assoluta del fatto che Berlusconi non è un uomo di Stato. Sulla necessità delle riforme concorda il 100 per 100 degli italiani. Questo procedere a zigzag è proprio di chi cavalca i propri bisogni personali, anche elettorali, e non gli interessi generali del Paese”. Dello stesso parere di Zanda è il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che ai microfoni del Tg5 ha dichiarato: “Credo che Berlusconi sia in campagna elettorale come tutti, che stia facendo un po’ di calcoli, di valutazioni su cosa sia più conveniente”. 

riforme berlusconi a porta a porta

Riforme, Gasparri risponde a Zanda “Sinistra nervosa per ritorno Berlusconi” – Maurizio Gasparri “Mentre Berlusconi ha semplicemente preso atto del fatto che il Pd è lacerato sulle riforme costituzionali e non solo, Zanda si abbandona a insulti e offese gratuite nei confronti del nostro leader sfoggiando un repertorio logoro e inutile. Il ritorno in campo di Berlusconi preoccupa la sinistra. Che non può pretendere di dettare riforme che vanno fatte con rapidità ma nel rispetto della volontà del Parlamento”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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