Il Milan, è codice rosso: i numeri della crisi della squadra di Inzaghi

Pubblicato il 19 Gennaio 2015 alle 13:32 Autore: Stefano Merlino
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La pazienza dei tifosi è ufficialmente finita: questo Milan targato Pippo Inzaghi, costruito per essere tra le prime tre d’Italia, non piace affatto. I tanti fischi che hanno accompagnato la squadra all’uscita dal terreno di gioco non hanno fatto altro che ufficializzare un malumore nato già qualche tempo fa, con i primi, preoccupanti segnali. A questo Milan non mancano soltanto i giocatori, ma anche un progetto serio dal quale partire. Si mormora di un Silvio Berlusconi arrabbiatissimo dopo la bella lezione di calcio e di stile impartita dall’Atalanta, coraggiosa nel trovare tre punti pesantissimi a San Siro.

MEGLIO SEEDORF – Anno nuovo, problemi vecchi. E’ questo il telegramma che giunge dalla Scala del calcio italiano, dove i rossoneri perdono ancora, regalando così ai propri tifosi un inizio 2015 da incubo. Se l’obiettivo era, ed è, quello di conquistare i preliminari di Champions League, Inzaghi e i suoi ragazzi dovranno sudare sette camicie perché là davanti nessuno è disposto a fare regalini.

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La situazione in classifica, considerando l’obiettivo imposto dal Cavaliere, è da codice rosso a causa di numeri a dir poco spaventosi e che condannerebbero il Milan ad una stagione anonima. Clarence Seedorf, chiamato a sostituire Massimiliano Allegri proprio un anno fa, aveva fatto meglio dell’attuale tecnico, arrivando al termine del girone di andata con 9 punti in più (35 l’anno scorso, 26 adesso, ndr). Questa squadra è particolarmente nervosa, con ben 6 espulsi da inizio campionato: nessun’altra in Europa ha fatto meglio o peggio che dir si voglia. Infine, sembra essersi pericolosamente diffusa la sindrome da pareggio ribattezzata ‘pareggite’, con 8 segni X in 19 partite.

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FUTURO – In mattinata si è svolto un incontro definito ‘propositivo’ tra Adriano Galliani, il tecnico rossonero e la squadra. Inzaghi non è a rischio, anche perché sarebbe pericolosissimo allontanarlo in questo momento, ma la società non esclude nulla per il futuro. Sicuramente altri risultati negativi potrebbero portare la dirigenza a riflettere su un clamoroso esonero, ma chi accetterebbe di sedersi sulla panchina rossonera?

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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