Sistema Sesto, il superteste ritratta le accuse a Penati

Pubblicato il 21 Gennaio 2015 alle 19:49 Autore: Alessandro De Luca

Colpo di scena nel processo sul cosiddetto Sistema Sesto. Davanti alla corte riunita al tribunale di Monza, Renato Sarno ritratta la sua testimonianza e le sue accuse nei confronti del coimputato Filippo Penati, esponente dei Democratici di Sinistra e del Partito Democratico (oggi sospeso) vicino all’ex segretario Pier Luigi Bersani, indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti.

Sarno: “per uscire dal carcere dovevo dire qualcosa su Penati”

Secondo quanto affermato, martedì mattina, davanti alla corte presieduta dal giudice Airò, Sarno si è smentito, sostenendo di aver subito da parte dei magistrati pressioni durante gli interrogatori. “Ho subito pressioni di tutti i tipi.” ha dichiarato l’architetto, che ha anche aggiunto: “mi è stato chiaro che se non avessi detto qualcosa su Penati non sarei uscito da lì”. “Non sono uomo vicino alla politica, sostengo i candidati e le idee quando credo che siano valide” ha, poi, aggiunto.

penati

Le dichiarazioni in oggetto sono quelle che Sarno avrebbe fatto durante un interrogatorio del 4 febbraio 2013, in cui le affermazioni messe a verbale erano state particolarmente pesanti nei confronti dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo. Sarno aveva riferito agli inquirenti di aver saputo da Penati, già presidente della provincia di Milano, di aver dovuto condurre l’acquisizione del 15% delle quote dell’Autostrada Milano-Serravalle dal gruppo Gavio perché ciò gli era stato “imposto dai vertici del partito nella persona di Massimo D’Alema”. Un’operazione costata 238 milioni e che aveva consentito all’imprenditore Marcellino Gavio di ottenere una plusvalenza di 179 milioni.

Sarno, il “collettore delle tangenti”

Cade, dunque, una testimonianza che è stata considerata “chiave” da parte dei magistrati, che avevano ritenuto Sarno il “collettore delle tangenti per conto di esponenti politici dell’area di centro-sinistra operanti nel territorio di Sesto San Giovanni”. L’architetto, arrestato nell’ottobre del 2012 e imputato, poi è tornato anche sul foglio Excel che, secondo l’accusa,conterrebbe contributi, finanziamenti elettorali e false consulenze pagate per avere appalti in Serravalle affermando che si trattava di “appunti e previsioni di spesa”.

 

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L'autore: Alessandro De Luca

Classe 1990. Laureato in Scienze politiche (indirizzo Scienze di governo e della Comunicazione Pubblica) alla Luiss Guido Carli di Roma. Giornalismo e politica, le mie passioni da sempre. Collabora con Termometro Politico da maggio 2014. Attualmente è membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
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