Plus/Minus: alti e bassi della NBA

Pubblicato il 26 Gennaio 2015 alle 09:35 Autore: Marco Minozzi
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La NBA si avvicina ad ampie falcate al week end dell’all star game, e Plus/Minus pesca per voi alcune delle perle migliori (e peggiori) dell’ultimo periodo. Vi ricordate per esempio la peggior squadra dell’ovest? Quelli che nel numero scorso battagliavano coi Knicks per la striscia più lunga di sconfitte? Esatto, Minnesota. I lupacchiotti sono tornati alla vittoria grazie alla clamorosa prestazione di Mo Williams, guardia che ha vestito parecchie canotte diverse nella sua carriera. Il buon Mo ne ha messi infatti cinquantadue nella vittoria contro i non irresistibili Pacers di questi tempi. Prestazione decisamente sopra le righe, che però nella notte è stata nettamente oscurata da quella di Klay Thompson. La guardia dei Warriors ha pareggiato il conto per quel che riguarda i punti, ma ne ha messi TRENTASETTE in un singolo quarto, frantumando il record precedente di George Gervin (1978) e Carmelo Anthony (2008) che si erano fermati ad “appena” 33. La vittima della notte, per la cronaca, i Sacramento Kings, che sempre per la cronaca sono a 5 vinte e 14 perse da quando hanno licenziato coach Malone. Lungimiranza di certi dirigenti.. Sapete già dove mettere i vari plus e minus del caso.

Si parlava dei sempre più orrendi Knicks, ma anche loro hanno spezzato la striscia negativa a quota sedici, vincendo addirittura due gare in fila contro Pelicans e Sixers. Abbiamo invece finito le parole per gli Atlanta Hawks. Una squadra sostanzialmente in vendita per i noti fatti di questa estate che hanno coinvolto il proprietario (auto denunciatosi per alcuni commenti razzisti in alcune mail interne NdR) che viaggia a quindici vittorie consecutive (record di franchigia) col secondo miglior bilancio della intera NBA. Nella notte battuti i Thunder di Westbrook e Durant. Fanno 36 W e 8 L col dettaglio di 31 delle ultime 33 portate a casa. Se esiste una storia più incredibile fatecelo sapere.

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Qualche Minus sparso adesso: Kendall Marshall, play di Milwaukee ha finito anzitempo la stagione per la rottura del crociato nella gara giocata dai suoi Bucks a Londra. Stessa sorte toccata anche a Mirza Teletovic che dopo l’ultima partita ha avuto difficoltà respiratorie ed è stato portato in ospedale per controlli. Controlli che hanno evidenziato una doppia embolia polmonare che lo costringerà ai box per un lungo periodo. Chiudiamo la tripletta negativa con sua maestà Kobe Bryant. Dopo aver smazzato ben 17 assist contro Cleveland, alla faccia del “non la passa”, il Mamba è rimasto a riposo per due gare, ma al rientro contro i Pelicans si è infortunato alla spalla destra (finendo la gara comunque tirando con la mano sinistra). Sentenza dei medici: rottura della cuffia dei rotatori e stagione finita anche per lui. Bryant l’ha presa con grande spirito, postando sul suo profilo Twitter la frase “visto cosa succede a passare la palla?” Ora vedremo cosa accadrà e cosa faranno i Lakers, considerando che il suo contratto triennale da 48 milioni (con poco pi di 40 partite giocate, peraltro. Fate voi i conti) va a scadenza. A Los Angeles si attende un’estate di fuoco.

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Chiudiamo infine come detto all’inizio con l’all star game. Sono stati ufficializzati i quintetti votati dai tifosi. Primatista assoluto nelle votazioni l’aspirante MVP Steph Curry. A fargli compagnia Kobe, Anthony Davis, Blake Griffin e Marc Gasol. KB8 come detto non giocherà, e probabilmente sarà sostituito da James Harden. Uno che qualche sera fa ne ha messi 45 e stanotte ha chiuso la partita a Phoenix con il canestro della vittoria. Poteva andare peggio, diciamo. A est invece in quintetto partirà Kyle Lowry, che sul finale ha sorpassato Dwyane Wade e farà quindi coppia con John Wall. Nel backcourt Carmelo Anthony, votato nonostante il disastro della sua squadra, Lebron James (anche lui non in un momento brillante coi suoi Cavs) e Pau Gasol. Sarà così la prima volta che due centri all’all star game porteranno non solo la bandiera della vecchia Europa, ma anche della stessa nazione, della stessa città e dello stesso campanello di casa. I due fratelli catalani indubbiamente saranno la storia nella storia, ma questo è materiale per una delle prossime puntate.