M5S, dalla notte dell’onestà stop al Nazareno “Nessun incontro con il PD per il Quirinale”

Pubblicato il 24 Gennaio 2015 alle 20:25 Autore: Emanuele Vena
m5s notte onestà mafia capitale

Quirinale ma non solo. Dalla “Notte dell’onestà“, manifestazione organizzata dal Movimento Cinque Stelle dopo il terremoto provocato dalle inchieste di Mafia Capitale, arrivano messaggi precisi nei confronti del PD e del governo.

“Per me l’onestà è l’onestà intellettuale, non quello che ruba e non ruba e poi si stanca anche di rubare. Non è quello. Parlare con persone leali, la politica aperta, noi siamo questo”. Queste le parole con cui Beppe Grillo ha simbolicamente inaugurato la manifestazione. In piazza migliata di attivisti, simpatizzanti e curiosi. Tanti gli ospiti d’onore: da Enrico Montesano a Fedez, da Ferdinando Imposimato a Salvatore Borsellino.

M5S, stop al dialogo sul Colle

“Con tutto il rispetto, ci è andato Berlusconi, noi al Nazareno non ci andremo”. E’ Alessandro Di Battista che, dal palco, certifica il rifiuto del M5S di partecipare alle consultazioni per l’elezione del successore di Giorgio Napolitano. La risposta scritta del Movimento all’invito di Renzi, proiettata anche su un maxischermo, è secca: “Il Presidente della Repubblica non può essere di parte… Lei invece ha già deciso che il capo dello Stato sarà eletto dalla quarta votazione in poi quando sarà sufficiente solo la metà più uno dei voti”. E ancora: “In questo modo il nome del nuovo presidente sarà espressione del volere di un partito solo: quello suo e di Berlusconi. Il partito del Nazareno”.

Durissimo Beppe Grillo: “I giochi sono già fatti, noi decidiamo poco”. E aggiunge, via Twitter: “Si tratta per il Presidente della Repubblica con un criminale ai servizi sociali”, riprendendo le parole pronunciate sul palco da Salvatore Borsellino. Rincara la dose Roberto Fico: “Ci hanno invitato al Nazareno, come dire venite sul luogo del delitto. Il Nazareno è il luogo dove segretamente stanno creando il futuro del Paese”. Che avverte Renzi: “se proponi Amato al Colle si rivolta tutto il Paese e noi con lui”. Dal PD arriva la risposta di Debora Serracchiani: “Niente consultazioni con i Cinque Stelle? Ce ne faremo una ragione. A Grillo, evidentemente, va bene votare insieme solo se votiamo i loro”.

M5S, in piazza non si parla solo Quirinale

Se Enrico Montesano ha cantato uno stornello di denuncia sulle condizioni in cui versa la politica romana e gli attori Claudio Santamaria e Claudio Gioè hanno messo in scena le intercettazioni di Mafia, il rapper Fedez ha parlato di mafia e del terrorismo internazionale: “Prima di chiedere a tutti i musulmani di prendere le distanze dalla strage di Charlie Hebdo dovremmo chiedere a tutti gli italiani di prendere le distanze dalle stragi di mafia. E infatti quando ci fu in Germania la strage di Duisburg nessuno prese le distanze”. E ancora: “Il più grande nemico dell’Italia sono gli italiani”.

“Cultura è saper stare in mezzo alla gente”, il commento di Sabina Guzzanti, che cita Pier Paolo Pasolini e aggiunge: “Sono 20 anni che questo popolo è privato di qualsiasi stimolo intellettuale”. E il magistrato Ferdinando Imposimato scalda la platea: “L’unico a contrastare la corruzione è il M5S. La corruzione è una tassa occulta. E i corrotti sono un gruppo di persone che si arricchisce alle spalle degli italiani”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
Tutti gli articoli di Emanuele Vena →