Lo stratega Renzi “Ho riunito il Pd, con Forza Italia faremo altre riforme”

Pubblicato il 1 Febbraio 2015 alle 11:00 Autore: Andrea Turco
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I giornali tutti, da quelli moderati a quelli berlusconiani, lo hanno incoronato vincitore della partita sul Quirinale. Lui, Matteo Renzi, non si nasconde anzi rivendica con un pizzico di orgoglio la sua vittoria. E si toglie qualche sassolino dalla scarpa. A cominciare dal Patto del Nazareno. “Fossero vere tutte le nefandezze dei talk show sull’accordo con Berlusconi, mi dovrebbero arrestare, nel patto del Nazareno c’erano e ci restano la riforma del Senato, quella della legge elettorale e la scelta di ridare più poteri allo Stato rispetto alle Regioni. Non ci credono? Non posso farci niente: avranno altre sorprese, come quella di Sergio Mattarella al Quirinale” racconta il premier  in un colloquio con La Stampa e il Secolo XIX in cui aggiunge che l’elezione del nuovo capo dello stato rappresenta “la rivincita del Pd mentre Ncd ha fatto confusione anche se”, fa sapere, “Alfano non l’ho strigliato, ma – si chiede – se sei al governo che senso ha fare patti con l’opposizione?”. Nella vicenda del Quirinale, osserva anche il presidente del Consiglio, “il Cavaliere è stato mal consigliato e troppo pressato: non solo da Fitto”.

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In un altro colloquio, con il quotidiano il Messaggero, Renzi assicura quindi che non ci sarà alcuna verifica di governo. “Figuriamoci – afferma -. Non ci sarà nessun rito della Prima Repubblica. E aggiungo: dopo quello che è accaduto, dopo l’elezione di Mattarella, spero sia chiaro a tutti che questa legislatura arriverà al 2018. Rispetto i travagli dentro i singoli partiti – aggiunge -, ma noi dobbiamo governare un Paese. Quindi questa è la priorità specie quando cominciamo a vedere i primi segni di ripresa”.

“Restano – continua il premier -, le polemiche di Forza Italia sul metodo, ma la cosa fondamentale, è il fatto che siamo arrivati ad eleggere una persona che anche chi non ha votato giudica un galantuomo, scommetto che faremo altre riforme insieme, il fatto che i grandi elettori di Forza Italia abbiano votato scheda bianca manifesta una volontà di incontro”. Quindi il premier rievoca la vicenda dei 101: “La ferita del 2013 con i franchi tiratori era ancora aperta e ancora bruciava, invece oggi l’abbiamo rimarginata”. “La sinistra democrat fibrilla sull’Italicum? – aggiunge – Oggi intanto festeggio l’unità del partito, evento più raro della cometa di Halley”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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