Il primo giorno da presidente di Sergio Mattarella

Pubblicato il 1 Febbraio 2015 alle 13:00 Autore: Andrea Turco

Il primo giorno da presidente di Sergio Mattarella rispecchia in toto la sua personalità. Schiva, riservata, di poche parole. Prima ha fatto una breve passeggiata a  piedi dalla Consulta alla Chiesta Santi Apostoli per rispettare le disposizioni del blocco del traffico del centro di Roma. Poi dopo la messa, il neo presidente si è intrattenuto con alcune suore che partecipavano alla funzione. Il nuovo capo dello Stato ha anche posato per una foto con loro fuori dalla chiesa. “Pregate per me affinchè io sia uno strumento per il bene del Paese”, ha detto il nuovo capo dello Stato alle religiose che si sono complimentate con lui per l’incarico.

Al rientro dalla messa, il capo dello Stato ha avuto una lunga ed affettuosa telefonata con il predecessore Carlo Azeglio Ciampi: “Sono grato per tutto quello che hai fatto per il Paese. Tu puoi capire bene quali siano le mie preoccupazioni”, ha detto Mattarella. Segno che l’ex esponente della Dc è consapevole del compito gravoso che gli spetta.

Un ritratto diverso del presidente, diverso da quello agiografico fatto dai giornali, arriva dalle parole di uno dei figli di Mattarella, Bernardo. “Mio padre è sempre stato una persona allegra, ironica, e molto presente nonostante i suoi tanti impegni. E ora per i suoi nipoti è un nonno premuroso e affabile. Noi siamo molto uniti, siamo cresciuti tutti insieme sin da quando eravamo piccoli nella nostra casa di Palermo” afferma in un colloquio col Messaggero. “Mio padre ieri era molto commosso – racconta -, ma già sembrava indaffarato, al lavoro, consapevole della grande responsabilità che gli è stata affidata. In questi ultimi anni siamo stati molto vicini. La morte di mia madre è stata una colpo molto duro anche se lui ha retto bene. I nostri genitori erano una coppia affiatatissima”. “La domenica – prosegue il figlio del neopresidente della Repubblica – quando resta a Roma e non va a Palermo, dove ha molti amici, la passiamo insieme. Il Natale lo abbiamo festeggiato in famiglia, ai nipotini ha regalato videogames, li avevano chiesti loro, e libri. Mio padre è una persona allegra – ribadisce -. Gli piace stare in famiglia, ama leggere. L’ultimo libro che ho visto sul suo comodino è un saggio sul Papa di Andrea Riccardi. Ama la cucina, i dolci, i cannoli in particolare”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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