Riforme, Renzi apre a modifiche sul Senato. Poi attacca: “Grillo e Berlusconi due facce della stessa medaglia”

Pubblicato il 27 Aprile 2014 alle 16:51 Autore: Alessandro Genovesi

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervistato da Lucia Annunziata a In mezz’ora, apre a modifiche alla riforma del Senato. “Non discuto che ci sia un pit-stop, ma i cittadini ci chiedono di andare avanti. Se Berlusconi è preoccupato che un passaggio in aula prima del 25 maggio gli crei degli svantaggi elettorali, dico benissimo, aspettiamo una settimana, non mi impicco a una data, l’importante è che la riforma si faccia” dichiara il premier.

Relativamente all’elettività o meno del Senato, vero terreno di scontro tra le forze politiche nelle ultime settimane, Renzi puntualizza: “A fronte di riscrittura totale dello stato, troveremo una soluzione per quel problema. Oggi l’idea è che i consigli regionali individuano il loro rappresentante da inviare a Palazzo Madama. A me questo basta”. L’importante, dunque, è “superare il bicameralismo perfetto”.

Per questo il capo del governo annuncia che a breve si terrà un seminario sulle riforme: “Non è la mia riforma istituzionale ma il frutto del lavoro di molte persone e di mediazione tra i partiti. A me dà noia chi utilizza strumentalmente i temi non chi fa proposte. Il 5 maggio faremo un seminario, credo ci saranno anche Rodotà e Zagrebesky, non abbiamo paura delle idee”.

renzi

Renzi rivolge poi un attacco a Silvio Berlusconi per la frase sui lager nazisti pronunciata ieri: “La frase di Silvio Berlusconi sui tedeschi e i ‘lager mai esistiti’ è inaccettabile così com’era assolutamente inaccettabile e vergognosa quella di Beppe Grillo sulla Shoah. Sono entrambi in campagna elettorale, e non sono interessati alla frase in sé ma alle ripercussioni in chiave elettorale. E comunque, non sottovalutiamo Berlusconi in campagna elettorale. Nel 2013 andò da Santoro… Berlusconi va a cercare un elettorato limitrofo a quello di Grillo, sono due facce della stessa medaglia“.

Relativamente al risultato delle europee e ai sondaggi elettorali che danno il Movimento come seconda forza, Renzi si dimostra ottimista: “I leader seri non si preoccupano dei sondaggi: non mi interessa come finisce, io penso che il Pd prenderà più voti dell’ultima volta e sarà il primo partito, ma non sono ossessionato da questo. La mia ossessione sono le percentuali della disoccupazione. A chi vota Grillo dico: va bene ma ditegli di smettere di urlare e di venire a dare una mano per cambiare l’Italia”.


L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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