La caduta di Cosentino: “Mi hanno messo contro Berlusconi”

Pubblicato il 27 Aprile 2014 alle 17:44 Autore: Redazione

“Ma io non riesco a incontrarlo, non me lo passano neanche al telefono. La sua corte me lo proibisce”. Si sente tradito, solo e abbandonato da Berlusconi e dal suo partito Nick ‘o mericano, soprannome di Nicola Cosentino, ex coordinatore regionale del fu Pdl in Campania, oggi detenuto con l’accusa di estorsione e concorrenza sleale con metodo mafioso. Almeno è quello che lasciano intendere le intercettazioni trascritte dagli inquirenti partenopei e depositate al Tribunale del riesame di Napoli.

Nelle trenta pagine dattiloscritte sono contenute le conversazioni avute, a inizio 2014, da Cosentino con i compagni di partito Denis Verdini, Daniela Santanché e Enzo D’Anna, senatore forzista vicino a Raffaele Fitto. L’ex sottosegretario all’Economia si lamentava del suo ridimensionamento politico e della sua mancata candidatura alle Europee. Proprio in quel periodo, in Campania, si stava consumando la rivolta dei vertici regionali nei confronti dell’establishment romano di FI: “Andate da Berlusconi 4 o 5 di voi, ditegli o si fa così oppure significa che noi ce ne andiamo, mo’ ormai i senatori valgono dieci volte tanto. O ci date tutti i coordinatori provinciali oppure qua va a picco tutto”, diceva soltanto qualche settimana fa ‘O mericano ai senatori a lui vicini.

Rispondendo alla richiesta di conciliazione proveniente dalla pitonessa Santanché, Cosentino abbassa i toni ma denuncia lo strapotere della corregionale Francesca Pascale – a lui invisa – all’interno del partito: “Io non riesco a incontrarlo, non me lo passano neanche al telefono. La sua corte me lo proibisce”. Poi ammette tra ironia e rassegnazione: “A Dudù non sto simpatico, dice che non mi vuole molto bene”.

Nel pomeriggio di ieri è arrivata la dichiarazione di uno dei legali di Cosentino: “In un paese democratico non sono comportamenti illeciti, non c’è nessun nessun reato nè comportamento illecito ma solo l’interessamento politico di un cittadino. Non è concesso parlare con ex colleghi?”. Intanto, però, è arrivata la conferma (intercettata) della presenza di un cerchio magico a Palazzo Grazioli.

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