“Prostituzione tollerata” a Roma, Pecoraro boccia il progetto

Pubblicato il 10 Febbraio 2015 alle 18:24 Autore: Alessandro De Luca
Prostituzione

Anche il prefetto della Capitale Giuseppe Pecoraro boccia il progetto dell’amministrazione capitolina sulla creazione di una zona di “prostituzione tollerata” nel quartiere Eur. “Non si possono fare perché significherebbe ammettere la prostituzione, cioè che è lecita” ha affermato il prefetto, per cui il progetto andrebbe contro la legge Merlin. “Nel momento in cui si indicano le zone si configura il favoreggiamento, cioè indurre la prostituzione in quelle zone” ha detto il prefetto che, ieri, a margine di un’Assemblea capitolina straordinaria aveva ribadito la necessità di una “legge diversa” da parte del Parlamento, visto che la materia è “molto delicata”.

Settimana scorsa la proposta del “minisindaco” Santoro

Pecoraro, dunque, dice no alla proposta del presidente del IX Municipio (Eur) Andrea Santoro, che, settimana scorsa, dopo un incontro con l’assessore alle Politiche sociali Francesca Danese, aveva annunciato la possibile realizzazione di una zona di tolleranza alla prostituzione nella sua zona in via sperimentale a partire da aprile. “Il progetto in questione è prima di tutto un’operazione sociale” aveva affermato Santoro all’agenzia di stampa Dire sottolineando come “ogni mattina, in questo angolo di quartiere, ritroviamo le strade piene di preservativi usati e gettati in terra”.

Tra i punti essenziali, l’approvazione di un’ordinanza che disciplini le sanzioni pecuniarie per chi sfrutta la prostituzione: multe fino a 500 euro al di fuori della zona di tolleranza. Quindi, la definizione di una strada lontana dalle aree più abitate, “un’intensificazione del controllo delle forze dell’ordine” e di operatori sociali pagati con i proventi delle multe e, infine, il potenziamento dell’illuminazione stradale con lampioni a led.

bye bye marino

Assessore Cattoi: “Un progetto rispettoso di tutti”

Soddisfazione per la proposta è stata avanzata da Alessandra Cattoi, assessore alle Pari Opportunità del Campidoglio, che ha parlato di un progetto “molto rispettoso di tutte le persone coinvolte in questa vicenda: da una parte le donne, dall’altra i cittadini che vivono in quartieri dove ci sono situazioni di degrado”.

Se, poi, il sindaco Marino aveva proposto, durante un’intervista a Rainews 24, di mandare le multe a casa dei clienti, altri presidenti di municipio guardano con favore all’iniziativa. Dall’VIII Municipio (Appia Antica), il minisindaco Andrea Catarci si dice “disponibile ad un’eventuale collaborazione” affermando: “Anche io farei lo zoning. Sono stato promotore, ormai otto anni fa, del progetto che sta portando avanti Santoro”.

Un riscontro positivo arriva anche dal III Municipio (Monte Sacro), dove i problemi di prostituzioni riguardano soprattutto la via Salaria. Qui, il minisindaco Paolo Marchionne, all’agenzia Dire, non ha escluso la possibilità di mettere in atto il progetto “se la sperimentazione nel IX Municipio va bene”.

Cattolici indignati, Pd spaccato e Fi verso l’esposto

Le polemiche, comunque, non si sono fatte attendere. I cattolici si dicono assolutamente contrari e dalle pagine dell’Avvenire criticano la scelta dell’amministrazione capitolina. Nel mondo della politica, invece, mentre il coordinatore romano di Forza Italia Davide Bordoni ha annunciato  “un esposto contro il sindaco Marino, il presidente del IX Municipio Andrea Santoro e il comandante dei vigili della Capitale Raffaele Clemente” per i reati di “favoreggiamento della prostituzione”, il Pd romano si spacca, decidendo la propria posizione in una riunione al Nazareno domani.

L'autore: Alessandro De Luca

Classe 1990. Laureato in Scienze politiche (indirizzo Scienze di governo e della Comunicazione Pubblica) alla Luiss Guido Carli di Roma. Giornalismo e politica, le mie passioni da sempre. Collabora con Termometro Politico da maggio 2014. Attualmente è membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
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