Csm, il primo plenum di Mattarella: “Prossimamente riflessioni sui temi della giustizia”

Pubblicato il 12 Febbraio 2015 alle 14:52 Autore: Alessandro De Luca
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Esordio da presidente della Repubblica di Sergio Mattarella quale numero uno del Consiglio Superiore della Magistratura. Il Capo dello Stato ha partecipato al suo primo plenum a Palazzo dei Marescialli, che ha nominato Procuratore generale della Corte di Cassazione Pasquale Ciccolo. Una seduta sobria, in cui il presidente Mattarella si è concentrato sulla nomina, senza entrare nel merito dei temi della giustizia.

Mattarella: “Prossimamente una riflessione collegiale sui temi della giustizia”

“Mi riprometto in una prossima occasione una riflessione collegiale sui temi dell’organizzazione della giustizia e sulle riforme necessarie”, ha affermato il nuovo inquilino del Quirinale, intervenendo dopo il suo vice Giovanni Legnini. Nel passare in rassegna il cursus honorum di Ciccolo e nel menzionare un altro celebre membro del Csm, il compianto Vittorio Bachelet, di cui oggi ricorre il 35° anniversario dalla morte, Mattarella ha, poi, sottolineato che il plenum è stata “una seduta dedicata ad un argomento specifico” e, quindi, “non vi sarebbe stato, del resto, né il tempo né l’attenzione necessari per un ampio confronto di opinioni”.

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L’intento del nuovo presidente, dunque, è ben chiaro: non intende ritagliarsi un ruolo da spettatore sul tema della giustizia, ma vuole contribuire attivamente, affrontando a viso aperto le questioni più spinose. Non a caso, il Capo dello Stato ha ribadito che guarderà “con la massima attenzione il lavoro del Csm” e collaborerà per “garantirne il corretto funzionamento”.

“Le nomine siano sempre tempestive come in questo caso”

Il Presidente, dunque, ha elogiato la rapidità della nomina di Ciccolo a Procuratore generale della Corte di Cassazione e ha auspicato che “questa tempestività avvenga nel conferimento e nella conferma di altri incarichi”. Soprattutto, perché a breve tanti saranno i cambi al vertice cui Palazzo dei Marescialli dovrà far fronte.

Il motivo è la riforma della Pubblica amministrazione del ministro Marianna Madia che, nel decreto dedicato ai dirigenti pubblici ha definito l’età pensionabile dei magistrati a 70 anni. Il che comporterà un vero e proprio turn over tra procure, capi di tribunali e le Corti. Un problema, questo, su cui sia il Consiglio Superiore della Magistratura sia l’Associazione nazionale dei Magistrati hanno lanciato un allarme per le ripercussioni che tutto ciò avrà sul sistema giudiziario e sulla sua efficienza. Per il momento Mattarella ha deciso di non parlare del decreto, ma a breve ha assicurato che ci saranno delle valutazioni in merito.

L'autore: Alessandro De Luca

Classe 1990. Laureato in Scienze politiche (indirizzo Scienze di governo e della Comunicazione Pubblica) alla Luiss Guido Carli di Roma. Giornalismo e politica, le mie passioni da sempre. Collabora con Termometro Politico da maggio 2014. Attualmente è membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
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