Cgia di Mestre: “Dal Nord 100 miliardi all’anno al resto del Paese”

Pubblicato il 14 Febbraio 2015 alle 11:16 Autore: Antonio Atte

Le Regioni a statuto ordinario del Nord danno oltre 100 miliardi di euro all’anno di solidarietà al resto del Paese. Lo rivela uno studio della Cgia di Mestre, che ha calcolato il residuo fiscale – ovvero differenza tra le entrate complessive regionalizzate (fiscali e contributive) e le spese complessive regionalizzate (al netto di quelle per interessi) delle Amministrazioni pubbliche – di tutte le Regioni italiane. Secondo l’analisi della Cgia, tutte le Regioni del Nord Italia a statuto ordinario versano più di quanto ricevono, mantenendo in questo modo un saldo positivo. La Lombardia vince la classifica della solidarietà, registrando un residuo fiscale annuo positivo pari a 53,9 miliardi di euro, ovvero 5.511 euro procapite: ciò significa che ogni cittadino lombardo (neonati e ultracentenari compresi) “dona” al resto del Paese più di 5.500 euro. E’ pari a 18,2 miliardi di euro (3.733 euro procapite) il saldo positivo del Veneto, mentre quello dell’Emilia Romagna si attesta sui 17,8 miliardi, con 4.076 euro devoluti da ogni abitante. Nella classifica della Cgia seguono Piemonte e Liguria, che presentano rispettivamente un saldo pari a 10,5 e 1 mld di euro.

Cgia di Mestre

Cgia di Mestre: “Sud riceve più di quanto versa”

Positivo anche il saldo delle regioni del Centro Italia: la Toscana ha un saldo di 8,3 miliardi di euro, il Lazio di 7,3, le Marche di 2,5 e l’Umbria di 1,1 miliardi. Segno meno, invece, per quelle del Sud. Lo studio della Cgia rivela che è la Sicilia la regione con il peggior saldo: -8,9 miliardi di euro, con un dato procapite pari a -1.782 euro. Seguono Calabria (-4,7), Sardegna (-4,2), Campania (-4,1) e Puglia (-3,4). I dati – rivela la Cgia – si riferiscono all’anno 2012, ovvero l’ultimo anno in cui è possibile confrontare le entrate e le spese di ciascuna regione; ma, stando all’andamento registrato negli ultimi 4-5 anni, è ragionevole ritenere che la situazione sia rimasta pressoché invariata.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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