Primarie Campania, si ritira Migliore e Paolucci lascia il PD parlando di “disastro annunciato”

Pubblicato il 26 Febbraio 2015 alle 13:02 Autore: Giuseppe Spadaro
primarie

Primarie Campania domenica 1 Marzo per la scelta del candidato presidente del centrosinistra nella corsa per le elezioni regionali della prossima primavera.

A tre giorni dalla competizione Gennaro Migliore si ritira dalle primarie. Il parlamentare ex Sinistra Ecologia e Libertà è stato l’ultimo in ordine di tempo a dare la propria disponibilità ma si sfila dopo un incontro avuto con Matteo Renzi, segretario del Pd al quale Migliore ha aderito dopo la fuoriuscita da Sel.

Gli altri candidati ancora in corsa sono: i democratici Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino, il socialista Marco Di Lello e Aniello di Nardo dell’Italia dei Valori.

Primarie Campania, Paolucci (ex Pd) “Disastro annunciato”

Le primarie già più volte rinviate sono state uno degli argomenti citati da Massimo Paolucci, europarlamentare eletto col Pd, che ha comunicato la sua volontà di abbandonare il partito. “Quel che non posso tollerare è vedere il mio partito trasformarsi geneticamente. Quel che non posso sopportare è l’ipocrisia, la doppia morale. Tutti, a Napoli e a Roma sanno che le nostre prossime primarie saranno un grande revival di Forza Italia. Tutti vedono le fotografie riportate dai giornali. Tanti, navigando sulla rete, hanno ‘scoperto’ fotografie imbarazzanti. Tanti sanno che le nostre prossime primarie saranno un replay peggiore di quelle svolte nel 2011. Tanti sanno che si va incontro a un disastro annunciato”.

primarie campania a tre giorni dal voto

“Montagne di soldi”

“Tanti sanno che sotto gli occhi di tutti si stanno spendendo montagne di soldi. Tanti sanno che sotto i nostri occhi si definiscono accordi con interi settori del centrodestra, con i protagonisti della stagione cosentiniana. Tutti, tanti, sanno ma nessuno interviene. Un clamoroso scaricabarile. Alla pochezza e alla miseria campana si somma una sconcertante irresponsabilità del Pd nazionale, che da mesi si ostina a lasciare incancrenire una situazione divenuta ormai insostenibile. Una cosa è sostenere l’autonomia del partito locale, altro è ‘girare la testa dall’altra parte'”. Io non posso né voglio tacere. Non posso accettare che il prossimo presidente della Regione Campania sia scelto con il voto determinante del centrodestra. Non posso accettare la perdita di autonomia politica del mio partito. Il forte legame che ho con il mio partito non può trasformarsi in un opportunistico e complice silenzio. Non posso piegare la mia libera coscienza alla ragion di Stato, alla vecchia e sbagliata formula secondo la quale i ‘panni sporchi si lavano in famiglia’. Ho sbagliato nel 2011, non ripeterò lo stesso errore oggi”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
Tutti gli articoli di Giuseppe Spadaro →