Poletti: “Nel 2015 il Jobs Act porterà 150mila nuovi posti di lavoro”

Pubblicato il 5 Marzo 2015 alle 11:30 Autore: Antonio Atte

Secondo Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, il Jobs Act porterà 150mila nuovi posti di lavoro nell’arco del 2015. “Credo che il primo periodo in cui si potranno valutare gli effetti del Jobs Act – spiega Poletti in un’intervista rilasciata a Rtl 102.5 – sarà il secondo trimestre, quindi aprile, maggio e giugno perché a marzo avremo l’approvazione definitiva e ognuno avrà il tempo di capire di cosa si tratta. Poi un po’ di tempo serve, anche perché noi siamo alla coda di una crisi che dura da sette anni e sappiamo che il lavoro parte sempre un po’ dopo la ripresa economica”, dal momento che “la prima cosa che fanno le aziende è far tornare a lavoro i cassintegrati e utilizzare appieno gli impianti”.

Poletti lo definisce un importante cambiamento di segno: sono stati 200mila, infatti, i posti di lavoro andati in fumo lo scorso anno. “La dinamica della crescita – aggiunge Poletti – tende a incrementarsi, come una partenza da fermi: se si parte da fermi si va pianino, poi dopo un po’ si accelera”. Con la riforma del mercato del lavoro, prosegue il ministro, “abbiamo prodotto un’operazione molto forte, abbiamo dato una spallata molto forte a un’idea consolidata in questo Paese secondo cui, anche chi voleva assumere, l’ultima delle cose che pensava era di assumere a tempo indeterminato. Noi vogliamo che assumere a tempo indeterminato torni ad essere il modo normale di assumere, e lo facciamo sia cambiando le regole, sia rendendo più economico il lavoro stabile del lavoro precario”.

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Poletti su precari scuola ed esodati

Per quanto riguarda i precari della scuola, secondo Poletti “il tema va affrontato e risolto nei termini previsti per far lavorare questo personale nel nuovo anno scolastico. Se c’è un voto del Parlamento, bene; se no ci sono altri strumenti e li useremo. Stiamo ragionando speriamo di poterlo risolvere con legge ordinaria. Ma, altrimenti, utilizzeremo gli strumenti di cui disponiamo”. Mentre per gli esodati, questione figlia della legge Fornero, che il governo intende affrontare nella prossima legge di Stabilità, secondo Poletti va trovata una soluzione “che può essere un ponte per arrivare alla maturazione dei diritti o un ammortizzatore specifico. Dobbiamo risolvere questo problema – conclude – per non creare disperazione sociale”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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