Corea del Sud: attentato all’ambasciatore americano

Pubblicato il 5 Marzo 2015 alle 13:22 Autore: Guglielmo Sano

Intorno alla mezzanotte italiana, Mark Lippert, ambasciatore americano in Corea del Sud, è stato gravemente ferito da un attivista per la riunificazione con Pyongyang.

Primo attentato

Mark Lippert, in carica dall’Ottobre 2014, a 42 anni è il più giovane ambasciatore americano mai nominato a Seul. Oggi è diventato anche il primo ambasciatore americano ad aver subito un attentato in Corea del Sud. Lippert avrebbe dovuto partecipare a una conferenza sui rapporti intercoreani al Sejong Art Center, un istituto di cultura al centro della capitale.

Mentre era seduto, un uomo l’ha colpito con una lama di 25 centimetri. I fendenti l’hanno raggiunto ai polsi ma soprattutto al volto, dove ha riportato una vistosa ferita. I medici dopo averla suturata con 80 punti hanno escluso il pericolo di vita per Rippert, precisando comunque che se il coltello fosse affondato poco più in profondità avrebbe reciso un’arteria.

corea del sud lippertNuove tensioni

L’attentatore è stato immediatamente bloccato e identificato nell’attivista nazionalista Kim Ki-jong, 55 anni, membro del Korean Council for Reconciliation and Cooperation. Era noto alle autorità perché nel 2010 aveva tentato di lanciare un pezzo di cemento all’ambasciatore giapponese in Corea del Sud, in un periodo di forte tensione con Tokyo determinato dalla contesa delle isole Senkaku.

Fonti di intelligence della Corea del Sud hanno riferito che ha visitato il Nord per sei volte tra il 2006 e il 2007 e ha tentato di costruire un memoriale dedicato al “caro leader” Kim Jong-il, morto a fine 2011, nel centro di Seul.

Ki-jong era vestito con l’abito tradizionale coreano, riferiscono i testimoni, e al momento di scagliarsi contro Lippert avrebbe urlato slogan sconnessi a favore della riunificazione di Corea del Nord e Corea del Sud e contro le esercitazioni militari congiunte di quest’ultima e degli Usa. Cominciate la scorsa settimana, termineranno ad aprile, Washington e Seul hanno sempre detto che il loro scopo è “difensivo” ma hanno innescato nuove tensioni nella penisola. La Corea del Nord sostiene che siano l’inizio di un’invasione.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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