Furti e rapine in crescita. Il Governo studia l’aumento delle pene

Pubblicato il 13 Marzo 2015 alle 14:44 Autore: Daniele Errera

Il Governo Renzi continua con grandi annunci circa le nuove riforme che mette quotidianamente in piedi. Come per quel che riguarda le modifiche al processo penale. Il Ministro Andrea Orlando, infatti, ha promesso pene più severe per quel che riguarda furti e rapine.

Si tratterebbe dal passaggio da due ai sei anni per i furti nelle abitazioni e dai quattro ai dieci per gli assalti armati. Anche il minimo per le rapine ‘semplici’ è modificato: da 3 si passa a 4 anni con un limite ai 10. Un’iniziativa voluta fortemente dal Ministero di Grazia e Giustizia dopo la diffusione dei dati Censis: crescono i furti nelle abitazioni (una rapina ogni due minuti), raddoppiano i furti negli ultimi dieci anni (da 110.887 a 251.422), mentre calano gli omicidi (-29,7%). Parla il vice Ministro della Giustizia, Enrico Costa: gli aumenti delle pene “sono soprattutto funzionali a interrompere la spirale degli sconti, dal bilanciamento tra aggravanti e attenuanti, alla sospensione condizionale. Ma è ovvio che conta anche il segnale sia politico che concreto contro gli autori di furti e rapine”.

furti

Furti, emendamento nel testo di riforma al processo penale

Un’iniziativa, quella di aumentare le pene, che sarà inserita come emendamento nel testo di riforma al processo penale. Il quale avrà una doppia funzionalità di natura politica, così: da una parte si terrà a bada la Lega Nord che accusa il Governo Renzi di mano morbida nei confronti di furti e rapine, mentre dall’altra si riannoderà l’alleanza in seno all’esecutivo col Nuovo Centrodestra, sullo spinoso tema della giustizia.

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
Tutti gli articoli di Daniele Errera →