Consulta: oggi si vota per i giudici mancanti. Ecco i nomi del M5S

Pubblicato il 19 Marzo 2015 alle 11:55 Autore: Antonio Atte
blocco contratti

Oggi, alle ore 15:00, le Camere torneranno a riunirsi per eleggere i nuovi membri della Corte Costituzionale. All’appello mancano due giudici: la prima assenza è dovuta allo stallo di un Parlamento che a novembre è riuscito ad eleggere Silvana Sciarra solo dopo venti tentativi a vuoto, in virtù di un accordo tra Pd e M5S. La seconda si è creata con il seggio lasciato vacante da Sergio Mattarella. Il M5S, in una lettera indirizzata a Matteo Renzi e pubblicata sul blog di Beppe Grillo, ha proposto una rosa di tre nomi, con la speranza di replicare il successo del cosiddetto “metodo Sciarra”. Franco Modugno (professore emerito di diritto costituzionale presso l’Università “La Sapienza” di Roma), Silvia Niccolai (docente ordinario di diritto costituzionale all’Università di Cagliari) e Felice Besostri (avvocato cassazionista, Foro di Milano): questa la terna di nomi suggerita dai pentastellati, i quali si dichiarano disposti ad un confronto sui nomi proposti dal Partito Democratico.

consulta

Le prossime decisioni della Consulta

Nei prossimi mesi la Consulta sarà chiamata a prendere importanti decisioni che potrebbero avere effetti notevoli sulla politica: dalla legge 40 sulla fecondazione assistita, alla controversa legge Severino. La Corte Costituzionale in futuro potrebbe anche essere sollecitata a pronunciarsi su Jobs Act e Italicum. E Besostri, uno dei nomi presenti nella rosa del Movimento, non è proprio un estimatore della riforma elettorale voluta da Matteo Renzi. Il candidato del M5S alla Consulta figura infatti tra i legali che portarono il Porcellum davanti alla Corte Costituzionale, la quale poi ne decretò l’illegittimità. In un’intervista rilasciata a Gli Stati Generali lo scorso 27 gennaio, Besostri affermò che “questa roba che chi vince prende 340 seggi potrebbe essere, secondo me, censurata ancora dalla Consulta, anche se stanno cercando di avere una Corte Costituzionale che non riconfermi gli orientamenti espressi dal collegio nella sentenza n. 1/2014, quella che ha dichiarato illegittimo il Porcellum di Calderoli”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
Tutti gli articoli di Antonio Atte →