Napoli, De Magistris: “A differenza di Pisapia, io mi ricandido”

Pubblicato il 23 Marzo 2015 alle 13:26 Autore: Gabriele Maestri
Luigi De Magistris, Pd, M5S

“A differenza di Pisapia, io mi ricandido”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commenta la decisione del primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia di non ricandidarsi alle comunali del 2016.

“Io continuo ad avere le stesse energie che avevo quattro anni fa altri evidentemente un po’ mollano noi invece andiamo avanti”. “A Napoli – sottolinea il sindaco De Magistris – stiamo facendo la rivoluzione ed è sotto gli occhi di tutti”.

De Magistris e la Legge Severino

Una “storia lunga” che soprattutto “dal punto di vista giudiziario non finisce”. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, parla così della questione della legge Severino, dopo l’orientamento della Procura generale della Cassazione secondo cui è il giudice ordinario e non il Tar a doversi esprimere sulla sospensione.

De Magistris parla di “partita aperta” e sottolinea la “certezza che, per quanto riguarda la mia storia, diversa da quella di De Luca e Berlusconi, la vicenda si definirà, come io sono assolutamente convinto, con una riforma nel processo d’appello”.

 de magistris non molla e si ricandida a sindaco di napoli

“È lì – dice – che si gioca, per quanto mi riguarda, la partita definitiva”. Il sindaco spiega di non aver letto quanto scritto dalla Procura generale della Cassazione perché “impegnato h 24 a fare il sindaco di Napoli”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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