Barracciu vs Gassman. Lui: lascia la poltrona. Lei: non far pagare i tuoi film

Pubblicato il 24 Marzo 2015 alle 20:01 Autore: Giacomo Salvini

Francesca Barracciu contro Alessandro Gassman. A colpi di tweet. Il celebre attore, figlio del grande Vittorio, cinguetta in mattinata: “Uno per tutti ,tutti per uno…buona giornata con gli indagati che nn (letterale, ndr) mollan la poltrona…”. Allegata, foto dei quattro sottosegretari indagati del governo Renzi:  Francesca Barracciu (Beni Culturali), Umberto Del Basso De Caro (Infastrutture), Vito De Filippo (Salute) e Filippo Bubbico (Interno). Per completare il puzzle manca Giuseppe Castiglione del Nuovo Centro Destra, sottosegretario alle Politiche Agricole e indagato dalla Procura di Catania per abuso d’ufficio e turbativa d’asta.

Lo scontro diventa virale

Segue altro tweet rivolto direttamente alla Barracciu: “Sottosegretario, intanto che chiarisce, lascia la poltrona pagata da noi? Grazie”. E lei, d’impulso risponde: “Chiarirò tutto a fondo.lei intanto che impara fare attore,può evitare far pagare biglietto cinema per i suoi “film”? grazie”. Al netto della grammatica la logica della risposta è apparsa ai followers (e non solo) piuttosto impervia. L’attore critica il politico che gestisce soldi pubblici (cioè dei cittadini), guadagna soldi pubblici (dei cittadini) invitandola a dimettersi per aver sperperato soldi pubblici (sempre dei cittadini) e il politico cosa risponde? Silenziando l’attore che, se fosse coerente, dovrebbe lavorare gratis. Logica schiacciante.

Naturalmente, al ridicolo non c’è mai fine. Così Gassman, da una posizione di forza vista la risposta del sottosegretario, infierisce: “Staccapol – il raschietto che stacca il politico indagato dalla poltrona” (segue immagine di un raschietto) e “Cinema ahahah. La vedo tesa”. Il web intanto si è scatenato da tempo. Luca Bizzarri, comico dalla grande fama televisiva, cinguetta: “Ma è sottosegretaria ai beni culturali di che Paese? Dalla prosa non si capisce”. La Barracciu per sua fortuna, non replica più. Anzi, fa marcia indietro. Poco dopo cancella tutto (ma ormai la sua risposta è già storia) e si scusa: “A volte su Twitter si esagera, capita a tutti, oggi é capitato a me, sorry”.

 

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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