Kenya, Shebaab: l’inquietante fascino del terrorismo

Pubblicato il 10 Aprile 2015 alle 14:33 Autore: Raffaele Masto

La notizia è inquietante e nello stesso tempo illuminante. Partiamo dalla notizia, ovviamente, che riporto letterale dalle agenzie, ci potrà essere qualche imperfezione nella traduzione, ma la notizia è sostanzialmente questa, che trascrivo di seguito: “Dopo la strage all’università di Garissa, il Kenya ha messo nel mirino finanziatori e fiancheggiatori degli Shebaab somali, comprese alcune grandi societa’ che operano trasferimenti di denaro. Il governo di Nairobi ha diramato una lista di 85 soggetti e compagnie ritenute vicine ai terroristi e disposto dove possibile il congelamento dei conti bancari in Kenya”.

Dopo Garissa

Insomma, questi 85 soggetti e società erano/sono fiancheggiatori e finanziatori dei terroristi, li si è trovati pochi giorni dopo il massacro, quindi li si conosceva e, evidentemente, li si tollerava. Ecco, tutto questo è inquietante. Ci sono voluti 147 morti ufficiali (sicuramente molti di più) per decidere di non fare affari con questi personaggi e con queste società.

La cosa è ancora più inquietante perchè pare che tra gli 85 soggetti e compagnie ci sia anche il conto, personale, di un certo Mohamed Mohamud Kuno, un somalo che è stato subito indicato come la mente dell’attacco a Garissa. Insomma un vero e proprio leader degli Shebaab, con tanto di taglia sulla sulla sua persona…e un conto corrente in una banca di Nairobi.

Ma la notizia non è solo inquietante, come detto, è anche illuminante. Illuminante perché fa capire come si finanzia il terrorismo, fa capire su quale rete di inconfessabili protettori possono contare i gruppi jihadisti.

shebaab kenya

L’inquietante fascino del terrorismo

Attenzione poi a non peccare di ingenuità: non è solo in Kenya che può accadere tutto questo: la solita, corrotta Africa. Niente affatto. Accade regolarmente dappertutto. Per capirlo basta farsi delle domande semplici: quali sono le origini dei talebani in Afghanistan? Come è nato l’Isis? Chi era Bin Laden prima di diventare il Bin Laden di Al Qaeda?

In questi casi poi, a volte poi succede, come nel caso del dottor Frankenstein o di Mastro Geppetto con Pinocchio, che la propria utile creatura decide di fare da sola…o di servire altri padroni. La domanda, dopo queste riflessioni, sorge spontanea: Chi sono oggi i finanziatori, sostenitori, fiancheggiatori dello Stato Islamico, di Al Qaeda, di Boko Haram, degli Shebaab?

E’ evidente che nell’attuale contingenza di politica internazionale è impossibile non vedere un tentativo di ridisegnare dal punto di vista etnico, religioso, e anche geografico il Medio Oriente, l’Asia Minore e anche l’Africa. In questo progetto sono fortemente impegnate lobby politiche, commerciali, economiche di paesi come il Qatar, come l’Arabia Saudita, come le Monarchie del Golfo che hanno grandi quantità di denaro e una necessità vitale per il futuro di non rimanere schiacciati dalle un po’ decadenti, ma sempre forti, potenze occidentali e dalle emergenti (e fortissime) potenze asiatiche.

L'autore: Raffaele Masto

Giornalista di Radio Popolare-Popolare Network. E' stato inviato in Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa dove ha seguito le crisi politiche e i conflitti degli ultimi 25 anni. Per Sperling e Kupfer ha scritto "In Africa", "L'Africa del Tesoro". Sempre per Sperling e Kupfer ha scritto "Io Safiya" la storia di una donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio. Questo libro è stato tradotto in sedici paesi. L'ultimo suo libro è uscito per per Mondadori: "Buongiorno Africa" (2011). E' inoltre autore del blog Buongiornoafrica.it
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