La vittoria di Varela: sarà il nuovo Presidente di Panamá

Pubblicato il 5 Maggio 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

Ieri si sono svolte a Panamá le elezioni presidenziali, registrando un’affluenza alle urne pari al 76,22%. Dopo lo spoglio di oltre il 60% delle schede elettorali, il Tribunale Elettorale ha annunciato che Juan Carlos Varela sarà il prossimo Presidente panamense.

Candidato dell’alleanza tra il Partido Panameñista e il Partido Popular, Varela ha vinto le elezioni presidenziali conquistando il 39,01% dei voti, mentre i suoi principali avversari, José Domingo Arias (Cambio Democrático e Movimiento Liberal Republicano Nacionalista) e Juan Carlos Navarro (Partido Revolucionario Democrático), hanno ottenuto rispettivamente il 31,96% e il 27,7%. Invece, i restanti candidati hanno ottenuto risultati minimi: l’indipendente Juan Jované lo 0,62%, Genaro López (Frente Amplio por la Democracia) lo 0,54% e gli altri candidati indipendenti, Esteban Rodríguez e Gerardo Barroso, rispettivamente lo 0,09% e lo 0,08%.

Il mandato presidenziale quinquennale di Varela inizierà dal 1 luglio, succedendo all’attuale Presidente Ricardo Martinelli, con il quale ha interrotto i rapporti politici a causa di disaccordi. Infatti, Varela è Vicepresidente in carica ed è stato ministro delle Relazioni Estere di Panamá durante la presidenza di Martinelli fino all’agosto del 2011, ovvero quando fu rimosso dall’incarico dallo stesso Martinelli, interrompendo così l’alleanza fra il Partido Panameñista e il Cambio Democrático.

Conservatore e favorevole a una politica di libero mercato, Varela ha annunciato di voler combattere la povertà e la corruzione nel Paese, aumentata durante gli ultimi anni. Egli è stato l’ideatore del progetto “100 a los 70”, che ha permesso ai cittadini panamensi ultrasettantenni un sussidio di 100 dollari nel caso non avessero una pensione.

Le condizioni dell’economia di Panamá, al momento, sono abbastanza favorevoli: basti considerare che si registri una recente crescita del PIL pari al 9% annuo, mentre il tasso di disoccupazione è pari al 4%. Inoltre, fra i Paesi dell’America Latina, il Panamá è il Paese che garantisce il miglior salario minimo: infatti, è previsto uno stipendio minimo di 624 dollari e un aumento del 28% nelle retribuzioni generali.