Thomas Sankarà e la verità storica

Pubblicato il 17 Aprile 2015 alle 13:16 Autore: Raffaele Masto

Ci voleva che Blaise Compaorè fosse rovesciato e costretto a fuggire all’estero perché si cominciasse a sperare realmente di ricostruire una verità storica sull’assassinio di Thomas Sankara.

La riesumazione del corpo di Sankarà

Finalmente si è ottenuto con un decreto del governo di transizione di esumare il corpo ( o quello che si suppone sia il corpo) dell’ex presidente Burkinabè dall’agosto 1983 all’ottobre del 1987, e di eseguire tutti gli esami e i rilievi per stabilire come è stato ucciso Thomas Sankarà.

Con Blaise Compaorè al potere si era tentato di tutto: c’era stato un ricorso all’Onu che aveva dato ragione ai familiari dell’ex presidente, nel 2009 era stata lanciata la campagna Giustizia per Thomas Sankarà, nel 2011 alcuni deputati del Burkina Faso avevano chiesto che si facesse una inchiesta parlamentare indipendente in Francia, visto che in Burkina era impossibile,ancora nel 2014 la giustizia civile si era detta incompetente ad autorizzare l’esumazione del presunto corpo di Thomas Sankarà.

Ora finalmente la svolta. La decisione è del 4 marzo scorso, ma è esecutiva solo da qualche giorno. Forse non si riuscirà a ricostruire cosa avvenne in quell’ottobre del 1987, sono passati troppi anni e chi aveva interesse a occultare la verità ha potuto farlo totalmente indisturbato, potendo contare su un potere interno inamovibile e con un solido sostegno internazionale. Inoltre molti potenziali testimoni sono morti, irrecuperabili o non più attendibili.

sankara compaore

Le responsabilità di Compaorè

Accertare la verità storica del resto è quasi marginale in una vicenda in cui la verità reale è conosciuta da tutti. Certo, non si conoscono i dettagli, non si conoscono i diretti responsabili ma si sa benissimo quali erano gli interessi e chi li ha incarnati.

C’è stato un colpo di stato contro un presidente e un gruppo di potere. Il presidente è stato ucciso e un membro di quel gruppo di potere è rimasto al potere per i 27 anni successivi. Anche un bambino saprebbe assegnare responsabilità e colpe che, peraltro, andrebbero allargate a complici e mandanti occulti dato che Blaise Compaorè, nei 27 anni di potere, è stato omaggiato e protetto da chi oggi chiede democrazia, elezioni, pluripartitismo all’Africa ma si guarda bene di mettere sotto embargo presidenti e gruppi di potere inamovibili e onnivori.

Eppure la decisione di riesumare il corpo del presunto Thomas Sankarà è importante. Segna un taglio col passato, evidentemente e la vicenda dell’assassinio di Thomas Sankarà dimostra ancora una volta che uno dei principali mali che affligge l’Africa è la sua classe politica e chi la protegge.

L'autore: Raffaele Masto

Giornalista di Radio Popolare-Popolare Network. E' stato inviato in Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa dove ha seguito le crisi politiche e i conflitti degli ultimi 25 anni. Per Sperling e Kupfer ha scritto "In Africa", "L'Africa del Tesoro". Sempre per Sperling e Kupfer ha scritto "Io Safiya" la storia di una donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio. Questo libro è stato tradotto in sedici paesi. L'ultimo suo libro è uscito per per Mondadori: "Buongiorno Africa" (2011). E' inoltre autore del blog Buongiornoafrica.it
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