Renzi a Pompei: “Il Mondo chiede l’Italia”

Pubblicato il 18 Aprile 2015 alle 17:26 Autore: Gabriele Maestri

Doppio post su Facebook del premier Renzi a Pompei in visita di ritorno dal viaggio negli Stati Uniti.

Nel primo intervento pubblicato sul social network oltre a postare le foto il presidente del consiglio scrive un messaggio di incoraggiamento: “Il mondo chiede l’Italia, il mondo ha fame della bellezza e della cultura del nostro Paese”.

Renzi continua nel suo post elencando i numeri dei cantieri e scrive: “Oggi a Pompei ho provato ad immaginare con quali occhi stupiti milioni di visitatori ogni anno attraversano le strade e visitano questo luogo magnifico. Ci sono 22 cantieri in corso e 105 milioni investiti per ripartire. Ma serve soprattutto la consapevolezza che Pompei non è solo il passato dell’Italia: è anche e soprattutto un pezzo di futuro del nostro Paese”.

renzi a pompei di ritorno dagli usa

Renzi elogia i due poliziotti che hanno salvato bimba abbandonata

“Oggi a Pompei ho incontrato anche Raffaele Santoro e Valerio Conte, i due poliziotti che la settimana scorsa hanno salvato una neonata abbandonata davanti ad un bar a Villa Literno”.

renzi a pompei incontra i due poliziotti

“In particolare – sottolinea il premier Renzi – l’intervento di Raffaele è stato provvidenziale, perché ha salvato la vita alla bimba praticandole un massaggio cardiaco. Raffaele ha deciso di chiedere l’affido di Emanuela (questo il nome che le ha dato) per dare alla piccola una famiglia piena di calore e affetto. Mentre mi raccontava questa storia, i suoi occhi erano commossi. Ho ringraziato molto Raffaele e Valerio, perché sono questi gesti di eroismo quotidiano che fanno onore alla divisa che portano e alle Istituzioni che rappresentano”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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