Juve: i dubbi di Antonio Conte e la provocazione di Andrea Agnelli

Pubblicato il 6 Maggio 2014 alle 10:46 Autore: Michele Palmiero
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Non vi sembra che la festa-scudetto della Juventus sia stata un po’ troppo movimentata? No, non ci riferiamo a invasioni di campo o feste sfrenate, bensì alle dichiarazioni rilasciate da due dei massimi esponenti dei colori bianconeri: Andrea Agnelli e Antonio Conte.

Il giovane Presidente, entrato nel cuore dei tifosi per il forte senso di appartenenza che lo lega alla squadra di famiglia, decide di sorprendere tutti con un annuncio che desterà non poche discussioni: “Per noi gli scudetti sono 32, anche se la contabilità della Figc dice 30. Metteremo la terza stella solo quando qualcun altro arriverà a mettere la seconda, per rimarcare il distacco tra noi e gli altri“. Tali parole non possono che servire a cementare l’orgoglio bianconero e a dimostrare ancora una volta che la Vecchia Signora è tornata a vincere e a provocare l’invidia delle concorrenti. Al di là di ogni strategia di comunicazione però Andrea Agnelli rischia di gettare benzina in un fuoco, quello delle “chiacchiere da bar”, fin troppo caldo.

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La diatriba riguardante il numero di scudetti vinti poteva essere utile nell’anno della ricostruzione: dopo due stagioni deludenti squadra, società e tifosi dovevano riacquisire fiducia in sé e quel pizzico di superbia che non ha mai abbandonato la Torino bianconera. Dopo tre campionati dominati però sarebbe ora di porre un freno agli scontri verbali per riabbracciare quello “stile Juve” che manca così tanto al calcio italiano.
Ad agitare il clima in casa bianconera ci pensa anche Antonio Conte, vero trascinatore del magico triennio juventino. Alla solita domanda circa il suo futuro, l’allenatore lascia trasparire tutti i dubbi che avvolgono la sua conferma sulla panchina della Juve: “Ho sempre detto che a bocce ferme avremmo fatto delle attente valutazioni con il presidente e Marotta. Arrivo da tre anni molto dispendiosi. Quello che abbiamo fatto in Italia non è migliorabile e ritengo che in Europa il percorso sia stato ottimo. Se rimango? Non posso assicurare nulla, si vedrà. Valuterò con la società nell’interesse della Juve”.

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Tali dichiarazioni potranno apparire come le solite parole di circostanze che si utilizzano alla fine di un campionato, ma su una cosa Antonio Conte è stato chiarissimo: questi tre anni hanno tolto ingenti energie all’allenatore.
Dopo il traguardo del terzo scudetto Conte sa benissimo che ai tifosi non basterà più vincere in Italia: solo un trionfo europeo sarà considerato come un miglioramento.
Sono giorni di festa per il popolo bianconero, ma le nubi della prossima stagione cominciamo già ad addensarsi nel cielo di Torino.