Letta: “Italicum è parente del Porcellum, voterò contro”

Pubblicato il 3 Maggio 2015 alle 16:00 Autore: Alessandro Genovesi
enrico letta con la mano destra in alto ed il palmo aperto con dietro una bandiera italiana

Ancora Enrico Letta. L’ex premier, nell’ultimo mese politicamente attivissimo (nonostante l’annuncio di dimissioni), torna a parlare dell’attualità politica ai microfoni di Lucia Annunziata, a In Mezz’ora. Bocciando l’Italicum, sia nel metodo che nel merito: “La fiducia è stata una forzatura che mi ha sorpreso, soprattutto lo stesso comportamento che tenne Silvio Berlusconi con il Porcellum. Sono una persona molto libera – dice Letta – libero di dire quello che penso. Continuerò a dire le cose che penso senza nessun problema. Abbiamo accusato Berlusconi di avere introdotto il cambiamento per cui chi ha la maggioranza si fa la sua legge elettorale. Abbiamo detto mai più. Bene. Oggi il Pd sta facendo la stessa cosa”.

Anche nei contenuti la nuova legge elettorale, in votazione definitiva domani, non convince l’ex presidente del Consiglio: “L’Italicum è un parente stretto del Porcellum, domani voterò contro”.

enrico letta libro renzi

Letta riconosce come il premier sia stato fortemente attrattivo verso i deputati dem, tanto da raccogliere “solo” 38 voti contrari: “Renzi ha grande forza politica e, si vede anche molte capacità di convincimento”. Poi spiega i motivi che l’hanno spinto alla pubblicazione di un libro in cui tocca diversi argomenti di stretta attualità politica.

Libro meglio di hashtag

“Il cambio di fase che Renzi ha rappresentato necessita di una riflessione più profonda e penso che un libro sia meglio di un hashtag e non penso che una fase come questa possa essere risolta con un hashtag. Renzi propone la contrapposizione tra vecchio e giovane. Ho visto fare a persone come Ciampi, Prodi e Draghi coste straordinarie, sopra i 60 anni e nel caso di Ciampi sopra i 70. Il tema è apertura-chiusura, bisogna lavorare su questa contrapposizione”.Cupr

Cuperlo: “Non chiederemo il voto segreto”

Intanto arrivano le parole di Cuperlo sull’appuntamento di domani alla Camera, quando sarà espresso dall’aula il voto finale appunto sulla legge elettorale. “Domani non esprimerò voto favorevole, ma decideremo insieme agli altri se non partecipare alla votazione o esprimere voto contrario. Lo faremo nella chiarezza, senza nessun agguato”. Insomma, la minoranza Pd “non ha mai chiesto né pensato di chiedere il voto segreto: se possibile sarebbe meglio che anche altri evitassero di chiederlo”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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