Marcia per il reddito di cittadinanza: Grillo “come” San Francesco

Pubblicato il 9 Maggio 2015 alle 12:39 Autore: Antonio Atte

In occasione della marcia da Perugia ad Assisi per il reddito di cittadinanza, il leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, oggi indossa una maglietta con un logo nero e rosso che lo ritrae come San Francesco: sulla t-shirt il comico genovese appare infatti di profilo, con tunica addosso e lupo al seguito, proprio come il santo.

All’inizio della marcia, Beppe Grillo ha affermato che “se non passa il reddito di cittadinanza saranno tutti responsabili non verso il M5S ma verso milioni di cittadini”.

“Il reddito di cittadinanza è una misura che deve essere approvata: io ci credo perché c’è in tutto il mondo”. Così l’altro leader del M5S, Gianroberto Casaleggio, nel corso dell’evento. “La consulta dice di restituire soldi indebitamente sottratti ai pensionati: è un furto ma non basta per non fare il reddito di cittadinanza”.

“Il reddito di cittadinanza è un’utopia? Anche il nostro ingresso in Parlamento era un’utopia. L’utopia, come diceva Galeano, serve a camminare”. Questo il commento di Alessandro Di Battista durante la Perugia-Assisi.

L’evento organizzato dal M5S punta a “fare più rumore possibile pacificamente per sensibilizzare il Parlamento sul reddito di cittadinanza”, spiega al Corriere della Sera Luigi Di Maio. “Ufficialmente non c’è stata nessuna apertura, ma in Parlamento a parole sono tutti d’accordo. È che Renzi preferisce mettere i soldi in altre cose. Oppure da segretario del Pd preferisce non tagliare del tutto i vitalizi per i condannati”, prosegue il giovane vicepresidente della Camera. La delibera, aggiunge, “guarda caso non tocca quasi nessuno del Pd”.

Parlando di Italicum, Di Maio ha paragonato la nuova legge elettorale all’Expo: “Un’opera incompiuta. Ci sono delle zone d’ombra sulla clausola di salvaguardia. Al Senato in questo momento la maggioranza spaccata non ha i numeri per far passare la riforma costituzionale”, dice Di Maio. “Mi chiedo: se dovesse cadere il governo ora con che legge andremmo a votare? Può Mattarella sciogliere le Camere in mancanza di una legge certa?”.

Quanto al Capo dello Stato, “anche quando non si condividono le scelte si continuano a stimare la persone. Anzi, ora chiediamo al Presidente di spendere una parola per il reddito di cittadinanza”.

movimento 5 stelle e le due anime

Reddito di cittadinanza, Morra scettico su appoggio di Sel

Sulla possibilità su una collaborazione con Sel e parte del Pd sul reddito di cittadinanza, il senatore pentastellato Nicola Morra si dice fortemente scettico: “Ma come si fa a credere a queste persone? Hanno fatto diventare una farsa perfino l’eliminazione del vitalizio per i condannati! Sono tutti servi”, dichiara Morra a La Repubblica. “Sa quante volte mi sono sentito dire: ‘Vorrei, ma non posso’? Ma perchè?”.

A proposito di Grillo-Leaks, Nicola Morra ribadisce quanto spiegato ieri a Termometro Politico: “Guardiamo oltre, pensiamo al reddito di cittadinanza”. E aggiunge: “La mia convinzione sull’audio diffuso da quel sito è che qualcuno dei partecipanti all’incontro con Grillo abbia registrato. Non posso esserne certo, ma credo sia così. E mi pare che molti dei presenti quel giorno siano oggi in Alternativa Libera. Io non credo ai sondaggi, ma in questo momento su di noi ci sono in giro molte sensazioni positive. E guarda caso proprio ora escono questi siti divertenti”.

Grill-Leaks: Artini risponde alle accuse

A Morra (e agli altri accusatori) risponde l’ex cinquestelle Massimo Artini, il quale – sul quotidiano fondato da Scalfari – nega di essere il responsabile della diffusione del famigerato file audio: “Che ci provino ad accusarmi, io non ho fatto nulla del genere. Sono loro che hanno sempre usato il metodo Boffo”.

“Se avessi avuto quell’audio lo avrei usato tre mesi fa, quando ero nell’occhio del ciclone. Che senso avrebbe pubblicarlo ora?”, osserva Artini. “La cosa è molto semplice: quella sera Grillo è stato così scortese da non farci nemmeno entrare in casa. Lì fuori c’erano tante persone, militanti, giornalisti. Gli attivisti a cena ci hanno detto che sentivano tutto. Bastava un microfono unidirezionale per intercettarci”, conclude.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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