Scuola, i sindacati bocciano le modifiche proposte dal governo

Pubblicato il 12 Maggio 2015 alle 10:32 Autore: Antonio Atte
scuola

Incassato l’ok della commissione Cultura, il ddl “la buona scuola” – che approderà in Aula alla Camera il prossimo 14 maggio – è pronto per l’esame della commissione Affari Costituzionali, previsto per il primo pomeriggio di oggi.

Dai sindacati arriva però una netta bocciatura, Le modifiche al ddl non piacciono. A fare da portavoce dello scontento è la leader Cgil, Susanna Camusso. “Non abbiamo avuto nessuna risposta, anche se il governo ha preso nota. Siamo ben lontani da quel cambiamento profondo dell’impianto che andava definito”. Camusso conferma nuove iniziative del sindacato, non escluso il blocco degli scrutini, già nelle intenzioni di Cobas e Snals. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, definisce l’incontro la “dimostrazione concreta che il governo continua a dialogare” ma, aggiunge, “il governo sui punti qualificanti del ddl scuola non ha la volontà di fare passi indietro”. E critica duramente il boicottaggio dei test Invalsi: “Gravissimo, strumentalizzare questa questione significa speculare sul futuro dei ragazzi”.

Scuola: nella notte flash mob contro le prove Invalsi

Proseguono, intanto, le proteste contro il governo per quanto riguarda il capitolo scuola, dopo gli scioperi e le manifestazioni della scorsa settimana contro il ddl. Nella notte, davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione in Viale Trastevere a Roma, la Rete degli studenti medi del Lazio ha organizzato un flash mob contro le prove Invalsi, inadatte – secondo gli organizzatori – a valutare l’efficacia della scuola pubblica sui ragazzi: “Oggi verranno somministrate, come ogni anno – spiegano in una nota – le prove Invalsi alle classi delle scuole superiori, dei test a crocette finalizzate a vedere i risultati di apprendimento in diverse materie degli studenti italiani. Come ogni anno saremo davanti alle nostre scuole per dire ancora una volta che gli studenti e i loro traguardi non possono essere misurati con delle crocette”.

scuola ministro giannini

“Questa notte abbiamo fatto un flash mob al Miur – afferma il portavoce nazionale Rete studenti medi, Albero Irone – per portare all’attenzione pubblica la questione dei test Invalsi: il ruolo della scuola va molto oltre alla mera acquisizione di nozioni. Inoltre ogni anno vediamo come a causa di queste prove in molte scuole si blocchi completamente la didattica per fare una preparazione finalizzata esclusivamente alle Invalsi, falsando già di per sé i risultati. Il metodo del test a crocette non è assolutamente adeguato a dare uno spaccato completo riguardo le capacità degli studenti e nemmeno il questionario sulla condizione sociale di partenza è adeguato. Noi non siamo numeri e – conclude – non possono valutarci con delle crocette, una scuola buona per davvero si fa anche con la valutazione degli studenti”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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