Lega, Salvini: “No a partiti unici”

Pubblicato il 24 Maggio 2015 alle 16:22 Autore: Andrea Turco
segretario sorseggia un bicchiere di vino bianco

“Non mi piacciono i partiti unici, tutti uniti per sconfiggere Renzi. Io con Alfano ho poco a che fare. Ne riparliamo con Berlusconi dal primo giugno”. Lo ha detto Matteo Salvini a In mezz’ora a proposito del futuro del centrodestra. “Io vorrei parlare ai 10 milioni di italiani che non sono di sinistra e che votavano centrodestra e ora non lo fanno più. Un progetto coerente riporta alla passione questi italiani”, ha aggiunto il leader della Lega spiegando che a Forza Italia offre di “Cambiare l’Italia. Offro la prospettiva di cambiare il Paese senza Fini, Casini, Buttiglione e tutti quelli che frenavano. Dritti all’obiettivo”.

Salvini ha spiegato che “con Berlusconi bisogna sedersi a un tavolo e ragionare su quello che condividiamo e non condividiamo. Rottamarlo? Non mi permetto, lui ha fatto tanto e potrebbe fare tanto ma deve guardare avanti”. A proposito della primarie, il leader della Lega ha spiegato: “Portiamo in piazza i punti del programma su cui siamo d’accordo e solo dopo pensiamo alla leadership. Troviamo un sinonimo, non primarie ma mega consultazioni apertissime. Siano le piazze a decidere il centrodestra alternativo a Renzi”.

“Domenica prossima in Veneto ma anche in altre regioni La Lega sarà il primo movimento politico alternativo alla sinistra e a Renzi. Saremo quindi assolutamente interlocutori del governo” dice convinto il leader della Lega Matteo Salvini a In Mezz’ora. “Il mio obiettivo però – aggiunge – è prendere un voto in più di Renzi e a andare al governo”.

Matteo Salvini agricoltori

Capitolo pensioni. “È un anno che aspetto di parlare di pensioni. C’è progetto di legge di un esponente del Pd, Cesare Damiano, in Parlamento che ha l’obiettivo di riportare a 62 anni l’età pensionabile e che noi siamo pronti a sostenere. Se lo porta in Aula la Lega lo vota”.

Salvini fa poi mea culpa per il famoso coro da stadio in cui insultò i napoletani. “Per il coro da stadio chiedo scusa. Io sono un ultrà, seguo il Milan da quando ho cinque anni. Tutto il resto – dice a in Mezz’ora – lo sottoscriverei dalla castrazione chimica alla Boldrini. Ma per i cori chiedo scusa, andrò a Napoli e tornerò a Napoli. È una città stupenda e amministrata malissimo e con sindaci che sono stati una calamità naturale”.

Infine una battuta sull’immigrazione. “Della Grande Guerra rivendico il sacrificio contro lo straniero. Oggi lo straniero lo andiamo a prendere a casa e lo portiamo in alberghi a quattro stelle. Oggi quei morti della Grande Guerra inorridirebbero. Il 24 maggio ricordiamo e onoriamo la memoria della più grande carneficina mondiale. I sindaci, se hanno perso i padri e i nonni dall’altra parte, vanno rispettati nel loro dolore. Non sta a me imporre bandiere. Toglierei le bandiere Ue”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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