Elezioni Polonia: dove ha vinto Duda?

Pubblicato il 25 Maggio 2015 alle 21:24 Autore: Piotr Zygulski
Elezioni Polonia, ballottaggio presidenziali: la cartina mostra in quali regioni ha vinto Duda e in quali Komorowski

Elezioni Polonia: Duda ha vinto il ballottaggio contro il presidente uscente Komorowski, primeggiando nelle zone rurali del paese, tra i giovani e anche tra i polacchi residenti in Italia. 

I numeri della vittoria di Duda

La Polonia ha scelto il suo nuovo presidente: sarà Andrzej Duda. Il candidato del partito di destra sociale Diritto e Giustizia, aderente ai Conservatori e Riformisti Europei, si è infatti imposto al ballottaggio sull’uscente Komorowski, che era appoggiato dalla formazione di centrodestra europeista Piattaforma Civica, che appartiene al Gruppo del Partito Popolare Europeo.

Stando al conteggio definitivo, Duda ha raccolto il 51,55% dei consensi, mentre Komorowski si è fermato al 48,45%. L’affluenza ha toccato quota 55,34%.

Elezioni Polonia, ballottaggio presidenziali: la cartina mostra in quali regioni ha vinto Duda e in quali KomorowskiLa geografia del voto: Duda vince nella “Polonia profonda”

Non è una novità che l’elettorato polacco sia sempre tradizionalmente diviso, soprattutto dal punto di vista geografico. Le cartine dei risultati elettorali fanno riemergere i vecchi confini delle mappe storiche di duecento anni fa, rimodellati poi numerose volte in seguito alle tragiche spartizioni che la Polonia ha subito.

Carta geografica della Polonia nel 1900

La Polonia nel XIX secolo dopo la spartizione del Congresso di Vienna (confronto con i confini attuali).

Anche in questa occasione nella parte nord-occidentale del paese, quella che maggiormente ha subito l’influenza prussiana, ha primeggiato il presidente uscente Komorowski, in uno spirito europeista più vicino alla sensibilità della cancelliera tedesca Merkel.

Komorowski nei due voivodati (regioni) al confine con la Germania ha superato il 60% dei voti e ha comunque vinto in altri 7.

Invece Duda, che ha prevalso in 7 voivodati su 16, ha fatto il pienone nel sud-est della Polonia, confinante con la Slovacchia, e nelle regioni orientali della tradizionale “Galizia“, accanto all’Ucraina. La Slovacchia ha adottato l’Euro nel 2009 e su questo punto Duda ha insistito molto, recandosi pure personalmente a fare la spesa e mostrando che la vita è più costosa in Slovacchia, dove lo stesso carrello ha un prezzo superiore nonostante i salari siano pari o persino leggermente inferiori.

Ancora più schiacciante la preponderanza di Duda nelle zone rurali dove, secondo l’exit poll di IPSOS, il 62% avrebbe votato per lui. Al contrario, nelle città, soprattutto in quella con più abitanti, si afferma nettamente Komorowski. Ad esempio, nel Voivodato della Piccola Polonia, il presidente uscente la spunta solo nel capoluogo Cracovia, mentre in tutti altri distretti – compreso quello di Wadowice, dove era nato Karol Wojtyła, papa San Giovanni Paolo II – ha vinto Duda, superando il 70% in alcuni distretti e persino il 90% in alcune sezioni di campagna. Affluenza un po’ a macchia di leopardo, ma anche in questo caso notiamo che, con il crescere delle dimensioni delle città, aumenta la percentuale di coloro che si recano alle urne.

I risultati della sezione estero mostrano un buon risultato a favore di Duda, con il 55,9% dei consensi. I distretti più numerosi sono, in ordine, Regno Unito, USA, Germania, Irlanda e Francia; tra questi, Komorowski risulta vittorioso solo tra i polacchi residenti in Germania. Negli Stati Uniti d’America Duda ha stravinto, con oltre l’80% dei voti. Complessivamente Duda ha ottenuto anche il consenso di 1697 polacchi sui circa tremila che hanno votato in Italia, tuttavia nel Consolato Polacco di Milano – nel quale sono iscritti coloro che vivono nelle regioni del Nord Italia – ha prevalso Komorowski.

Anrdzej Duda festeggia la vittoria al ballottaggio delle elezioni presidenziali della Polonia 2015 con le dita a v in segno di vittoria

La demografia del voto: Duda convince l’elettorato maschile e i giovanissimi

Sebbene meno di un polacco su due tra i 18 e i 29 anni sia andato a votare, in questa fascia Andrzej Duda è andato molto bene, conquistando il 59,9% dell’elettorato giovanile, sempre secondo il sondaggio di IPSOS. Con il crescere dell’età migliora anche la situazione per Komorowski: nella fascia 30-39 anni l’ex presidente raccoglie il 52,8% e in quella tra i 40 e i 49 anni ottiene il 50,3%. Duda poi recupera terreno nella fascia 50-59 anni (52,7%) e in quella di chi ha più di 60 anni (50,8%).

L’elettorato femminile, seppur di poco, ha preferito Komorowski (50,9%); tra gli uomini, invece, non c’è storia: il 55,3% di essi si è espresso in favore di Duda.

Elezioni Polonia ballottaggio presidenziali: Komorowski vince solo tra i laureati

Il consenso dei candidati per livello di istruzione, da quello elementare a quello universitario

Segmentando poi l’elettorato per livello di istruzione, Duda è stato votato da più di due polacchi su tre con scolarizzazione media o elementare. Anche se con il crescere del grado di istruzione calano i consensi per lui, Komorowski riesce a prevalere solamente tra i laureati.

Infine, tra gli elettori dell’outsider Kukiz che hanno deciso di recarsi alle urne anche al secondo turno, il 58,5% di essi ha scelto Duda.

L'autore: Piotr Zygulski

Piotr Zygulski (Genova, 1993) è giornalista pubblicista. È autore di monografie sui pensatori post-marxisti Costanzo Preve e Gianfranco La Grassa, oltre a pubblicazioni in ambito teologico. Nel 2016 si è laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Genova, proseguendo gli studi magistrali in Filosofia all'Università di Perugia e all'Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), discutendo una tesi su una lettura trinitaria dell'attualismo di Giovanni Gentile. Attualmente è dottorando all'Istituto Universitario Sophia in Escatologia, con uno sguardo sulla teologia islamica sciita, in collaborazione con il Risalat Institute di Qom, in Iran. Dal 2016 dirige la rivista di dibattito ecclesiale Nipoti di Maritain. Interessato da sempre alla politica e ai suoi rapporti con l’economia e con la filosofia, fa parte di Termometro Politico dal 2014, specializzandosi in sistemi elettorali, modellizzazione dello spazio politico e analisi sondaggi.
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