‘Uber pop’ fuori legge in Italia, accolto ricorso tassisti dal Tribunale di Milano: “Concorrenza sleale”

Pubblicato il 26 Maggio 2015 alle 11:55 Autore: Giuseppe Spadaro
immagine servizio uber pop

Tassisti battono Uber. Accolto il ricorso dei primi contro il servizio Uber Pop, diffusissimo servizio messo a disposizione da Uber. Con la sentenza del Tribunale di Milano è stato disposto il blocco su tutto il territorio nazionale con inibizione dalla prestazione del servizio per “concorrenza sleale”.

Uber Pop, le motivazioni della sentenza

Anche senza i “costi inerenti al servizio taxi gli autisti Uber-Pop possono applicare tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico” sostiene il giudice Claudio Marangoni nell’ordinanza con cui ha disposto il blocco cautelare dell’app in tutta Italia. Secondo il magistrato, la “mancanza di titoli autorizzativi da parte degli autisti Uber-Pop, come invece prevedono le leggi sui servizi di trasporto, comporta un effettivo vantaggio concorrenziale per il gruppo Uber e uno sviamento di clientela indebito”. Tra le ragioni che hanno portato il giudice di Milano a disporre in via cautelare ed urgente la sospensione di Uber-Pop ci sono anche “gli effetti pregiudizievoli nel settore taxi accentuati per effetto del previsto consistente numero di visitatori della manifestazione Expo 2015”. Lo si legge nell’ordinanza nella quale si evidenzia anche che “il fenomeno Uber-Pop è in rapida evoluzione» con «estensione ad altre città italiane”.

Uber Pop, le reazioni

“Un danno enorme per gli utenti, perchè limita la concorrenza e riduce le possibilità di scelta per i cittadini. Rivolgiamo oggi un appello al Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, affinchè studi le misure necessarie a rendere pienamente legale Uber senza limitazioni medievali alla concorrenza” così il Codacons ha commentato la sentenza del Tribunale di Milano che ha bloccato il servizio Uber pop in tutta Italia.

“Per la prima volta  viene portato il problema a sistema: mentre finora si risolveva nel rapporto tra la polizia locale e i singoli operatori, ora viene investita di una responsabilità Uber” afferma invece l’assessore comunale di Milano alla Mobilità Pierfrancesco Maran. Più duro il commento di Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale della Lombardia. “Ottima notizia il blocco di Uber Pop, è una decisione importantissima, anche se è solo l’inizio. La battaglia infatti deve andare avanti e proseguire anche contro gli altri servizi Uber che non rispettano le regole”. Esprime “soddisfazione” Marco Giustiniani, uno dei legali dei tassisti. “Siamo sinceramente soddisfatti del risultato ottenuto. Il tribunale di Milano ha infatti pienamente compreso la situazione, nonostante la sua complessità”.

In merito all’ordinanza del Tribunale Civile di Milano commenta così Zac De Kievit, Legal Director Uber Europa: “Siamo ovviamente molto dispiaciuti dalla decisione presa oggi su Uberpop, una decisione che rispettiamo ma non comprendiamo. Ora faremo appello per evitare che centinaia di migliaia di cittadini italiani siano privati di una soluzione sicura, affidabile e economica per muoversi nelle loro città. Quello che però ci preoccupa di più è che migliaia di driver rischiano di  perdere una risorsa economica. Inoltre ricordiamo che la Commissione Europea ha chiaramente affermato che gli stati membri dovrebbero garantire equità, proporzionalità e nessuna discriminazione nella regolamentazione dei nuovi servizi basati sulla tecnologia come Uber. Intanto in Italia oggi continua ad operare UberBlack e per le prossime due settimane UberPop”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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