Egitto: il turismo in pericolo

Pubblicato il 10 Giugno 2015 alle 12:55 Autore: Guglielmo Sano

Egitto: sventato un attacco terroristico, un commando di tre uomini ha assaltato il tempio millenario di Luxor. Solo uno è riuscito a farsi saltare in aria.

Egitto: attentato sventato

Stando a quanto riferiscono le forze di sicurezza egiziane e alcune testimonianze raccolte dalla stampa internazionale, erano in tre i terroristi che stamane hanno attaccato il tempio di Karnak, città di Luxor, nella parte meridionale del paese. Pare che il commando, formato da tre uomini, abbia cercato di superare la barricata posta all’entrata del sito archeologico.

In due hanno ingaggiato un conflitto a fuoco con la polizia, sono rimasti uccisi, il terzo membro è invece riuscito a passare facendosi esplodere nel parcheggio. Sembra che siano 4 gli egiziani feriti: il ministero della Sicurezza, che ha parlato di “attentato sventato”, riferisce che sono agenti di polizia e negozianti di souvenir, nessun turista straniero è stato coinvolto.

L’attentato ancora non è stato ancora rivendicato; d’altra parte i maggiori sospetti si addensano su Ansar Al Beit Maqdis. I ribelli con base nel Sinai di recente hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico.

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Egitto: turismo in pericolo

L’ultimo attacco rivolto contro il sito archeologico di Luxor si era verificato nel novembre del 1997, quando militanti islamisti avevano aperto il fuoco contro i turisti nei pressi del tempio di Hatshepsut, sulla riva occidentale del Nilo. In quell’occasione le persone rimaste uccise furono 58.

Il turismo è la linfa vitale di Luxor: la città che ospita la tomba di Tutankhamon ha subito un drastico calo dei visitatori a partire dal 2011. I militanti di Ansar Al Beit Maqdis, rinomati per i loro assalti alle caserme dell’esercito e alle stazioni di polizia egiziane, da più di un anno hanno preso di mira i siti turistici sapendo che costituiscono una fonte primaria di entrate per l’economia de Il Cairo.

Nel febbraio 2014, quando attaccarono un bus turistico uccidendo tre sudcoreani, l’organizzazione rilasciò un comunicato in cui si poteva leggere: “questo fa parte della guerra economica contro questo infido regime, bersaglieremo i suoi interessi economici in tutto il mondo”.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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