Monsignor Negri: “M5S giacobini” Di Maio: “Adesso ce la vedremo con Dio”

Pubblicato il 10 Giugno 2015 alle 14:25 Autore: Daniele Errera

La diatriba politica si infervora sempre più: oggetto di contestazioni, oggi, è il modus operandi del Movimento 5 Stelle. Stavolta, tuttavia, gli avversari politici non sono i classici dem o gli esponenti del centro destra, bensì niente di meno che un uomo di Chiesa. Con la ‘c’ maiuscola: è l’arcivescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri.

Negri parla dalle colonne de Il Messaggero. Discute circa una “deriva” da non sottovalutare quella intrapresa dal M5S. Una via politica che ha portato ad una “sostanziale equiparazione tra l’uomo e Dio, e che l’autorità suprema delle scelte è la rete”. E’ “scientismo tecnocratico”, “forza più subdola che la Chiesa oggi si trova a combattere”.

Monsignor Negri ha un chiodo fisso: quello di confutare la tesi nel libro di Casaleggio, secondo il quale esisterebbe “un’equazione tra l’uomo e Dio”. Una lotta cominciata da tanto tempo, quella tra M5S e l’arcivescovo di Ferrara: “sono giacobini – li aveva accusati Negri – Si sono battuti per fare pagare alla Chiesa una tassa per le manifestazioni religiose che transitano davanti al Duomo. Tipo le processioni del Corpus Domini per intenderci. Ma la cosa non è passata”.

m5s di maio luigi

Sulla questione interviene addirittura Luigi Di Maio, uomo forte del Movimento alla Camera dei Deputati. Intervistato radiofonicamente cerca di stemperare con una frase ad effetto, mentre parla della questione di Mafia Capitale: “il vescovo di Ferrara dice che siamo eretici? Adesso dobbiamo vedercela pure con Dio”.

Daniele Errera

 

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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