Marino avvisato da Renzi tiene duro: “Non mi dimetto. Continuo a lavorare”

Pubblicato il 17 Giugno 2015 alle 10:31 Autore: Felice Tommasino
Premier Renzi avvisa Marino

Matteo Renzi il suo messaggio a Ignazio Marino l’ha già mandato: “Fossi in lui non starei tranquillo”. Al di là delle facili ironie memori dello “stai sereno” rivolto ad Enrico Letta premier dal segretario del Pd, l’invito di Renzi è quello di dimettersi. Marino, per ora, prova a resistere: “C’è in gioco il bene della Capitale e continuo a lavorare”.

“Il sindaco si guardi allo specchio e decida cosa fare”

Di dimissioni non vuol sentir parlare e ai cronisti dice: “Penso al futuro della città che cammina e va avanti”. Ma le parole pronunciate da Renzi ieri sera a Porta a porta non possono lasciare indifferente il sindaco capitolino: “Il sindaco si guardi allo specchio e decida cosa fare”.

Premier Renzi avvisa Marino

Marino: “Se mi rimuovono mi devono far ricandidare”

In pubblico Marino fugge l’argomento e rifiuta di rispondere al premier: “Una battuta a cui non si risponde”. Ma con i suoi si sfoga: “Non sono disponibile a passare per quello che ha portato i ladri in Campidoglio. Se mi rimuovono, mi devono far ricandidare”.

Pisapia: “Se Renzi si fosse rivolto a me sarei preoccupato”

Intanto se nei tentativi di riconciliazione con Palazzo Chigi non ha trovato riscontro, Marino ha incassato la solidarietà di Giuliano Pisapia: “Azioni di inizio sfratto sarebbero deleterie: regalerebbero Roma a Cinque Stelle o CasaPound”. E facendo eco alle parole pronunciate dal premier ha aggiunto: “Se Renzi si fosse rivolto a me, sarei preoccupato”.

Orfini bacchetta Renzi: “Questione merita approfondimento”

Parole di consolazione anche dal presidente del Partito Democratico Matteo Orfini che bacchetta il premier: “Il mio fastidio, come ho avuto modo di dire a Matteo, è che una questione tanto delicata, una Capitale con tre milioni di abitanti, credo meritasse un approfondimento maggiore di una battuta in un’intervista”.

Giubileo alle porte con spettro Mafia Capitale

La strada indicata da Palazzo Chigi è una sola: porta alle dimissioni. Convincere Marino, come intuibile, non sarà cosa facile. La decisione spetta a Palazzo Chigi. Alle porte il Giubileo e lo spettro di Mafia Capitale. Sciogliere la giunta per Mafia non converrebbe a nessuno. Si attende la relazione del prefetto Gabrielli.

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“Il Campidoglio non sarà commissariato per Mafia” ha dichiarato Renzi aggiungendo poi le parole che Stefano Fassina ha subito bollato come “indecenti”: “A me interessa capire se l’amministrazione pulisce le strade, mette a posto buche e emergenza. Se sanno governare governino e vadano avanti, se non sono capaci vadano a casa” ha detto il premier.

Ipotesi DPCM per sciogliere giunta per irregolarità amministrative

Esclusa l’ipotesi commissariamento per Mafia, al vaglio di Palazzo Chigi l’ipotesi di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che consenta di sciogliere la giunta Marina per irregolarità amministrative. L’obiettivo di Renzi sarebbe quello di andare al voto, nella Capitale, entro un anno.

Renzi vuole la rivincita

Il premier vuole riscattare la poco esaltante prestazione alle ultime elezioni amministrative: Milano, Napoli, Cagliari, Torino e forse Roma, i campi di battaglia. Marino per ora tiene duro e anzi va all’attacco del premier: “Non mi dimetto. Io sono stato eletto e Renzi no”. E ancora: “Mi deve sfiduciare il Pd in Campidoglio. E come se lo può permettere, visto che è tutto inquisito?”. Il premier però guarda avanti e pensa al prefetto Gabrielli e al deputato Pd Giachetti come possibili successori.

Grillo: “Al voto il prima possibile”

“I servizi non sono più garantiti, Roma è sommersa dalla spazzatura e i topi banchettano con i rifiuti da Castel Sant’Angelo a Prati, a due passi da San Pietro”. È la denuncia di Beppe Grillo che dal suo blog attacca il sindaco della capitale. “Il valore complessivo – scrive Grillo tornando sull’inchiesta che ha colpito la giunta Marino – dei beni posti sotto sequestro nelle due fasi dell’inchiesta di Mafia Capitale ammonta ad oltre 360 milioni di euro. Soldi e beni sottratti ai cittadini con la complicità di politici corrotti e la responsabilità degli Ignari e degli imbelli. Roma deve essere liberata tramite il voto popolare. Non si può aspettare il 2016, bisogna andare a elezioni il prima possibile, prima che Roma venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai clandestini. #MarinoDimettiti e lascia i romani liberi di scegliere. L’onestà sta tornando di moda. L’abbuffata a spese dei contribuenti sta per finire”.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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