D’Alema: “Se cede Pd Italia preda populismi”

Pubblicato il 19 Giugno 2015 alle 09:47 Autore: Giuseppe Spadaro
primo piano di massimo d'alema

D’Alema è preoccupato ma forse non ancora rassegnato. Evita attacchi personali ed imbastisce un ragionamento politico che partendo dalla situazione italiana si allarga sino al tema dell’identità dell’Europa. L’intervista rilasciata al Corriere parte e si incentra sul Pd: “Oramai lo dico senza alcuna vis polemica… Non partecipo più alle riunioni del Pd. Non mi arrabbio neanche più, sono preoccupato. Se si spezza il legame tra il Pd e la sua gente viene meno un punto di tenuta che ha retto finora. E rischiamo di cedere nel pieno della crisi europea, stretti tra Grecia e immigrazione”.

L’analisi del voto di Massimo D’Alema

Analizza il voto delle ultime elezioni amministrative e afferma: “Quello che è avvenuto è più che un campanello d’allarme. Ho letto dichiarazioni che attribuiscono responsabilità alle primarie, ai candidati. Ma come? Una volta le primarie facevano vincere e ora fanno perdere? Tutto questo non c’entra nulla”. “Quando c’è una tendenza che si manifesta in tutto il Paese e con tutti i candidati, salvo eccezioni, si è di fronte ad un fatto politico. Non ci vuole un grande analista per capirlo: una parte grande del nostro elettorato ci ha abbandonato e il crollo della partecipazione al voto è stato particolarmente forte nelle Regioni rosse”.

“…Sentimento negativo verso il Pd”

Sul Pd D’Alema aggiunge: “Il fatto più grave? Tanti militanti e dirigenti hanno abbandonato il partito negli ultimi mesi e anziché capire che questo era il segno di un distacco progressivo di una parte importante dell’insediamento storico della sinistra, si è reagito con un atteggiamento sprezzante che ha finito per radicalizzare un sentimento negativo verso il Pd”.

fotomontaggio a sinistra d'alema di profilo e renzi affianco

D’Alema difende Marino

“Il Renzi 1 è quello che ha portato il Pd unito alle Europee” poi però “si è illuso di avere oramai vinto e di poter fare da solo, ma ha finito per deludere molte delle speranze che aveva suscitato”. “Va ricostruito il centrosinistra” sottolinea l’ex premier, secondo il quale “se la sinistra fa le riforme della destra il nostro popolo ci lascia”. L’intervista si chiude sulla vicenda del sindaco di Roma, Ignazio Marino: “È in una tempesta, indebolirlo e lasciarlo a se stesso non va”.

Nel Pd nasce “Sinistra è cambiamento”

Nasce ‘Sinistra è cambiamento’, l’area che ha preso forma dopo la rottura dentro Area Riformista sull’Italicum. Domani mattina ci sarà la presentazione presso la Sala stampa della Camera dei Deputati.

Tra i promotori ci sono il ministro Maurizio Martina, Cesare Damiano, Matteo Mauri, Paola De Micheli, Luciano Pizzetti, Enzo Amendola, Micaela Campana, Valeria Fedeli, Michele Meta, Dario Ginefra, Andrea Manciulli, Luca Sani, Teresa Bellanova, Umberto Del Basso De Caro, Cinzia Fontana, Francesco Russo.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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