Muraro, presidente della provincia di Treviso: “i migranti? Li volete qui per bastardare la razza”

Pubblicato il 20 Giugno 2015 alle 14:47 Autore: Silvia Barbieri
presidente della provincia di Treviso Leonardo Muraro

“Volete qui i migranti per bastardare la nostra razza”. È questa la scioccante frase pronunciata dal presidente della provincia di Treviso, Leonardo Muraro, durante un dibattito sull’immigrazione in una TV locale, Rete Veneta.

La dichiarazione prende spunto dai dati recentemente rilasciati da ISTAT, che hanno dimostrato come la popolazione italiana al di sotto dei 18 anni si attesti oggi su valori inferiori al 4%. Il fatto che i migranti aiutino a riequilibrare le fasce d’età non può considerarsi, per Muraro, un fatto positivo poiché il rischio è, appunto, quello di un imbastardimento della razza italiana.

Muraro: “Migranti? Tutti mezzi terroristi”

Muraro, una lunga storia leghista alle spalle, sostiene attualmente Flavio Tosi, il sindaco di Verona recentemente fuoriuscito dalla Lega in polemica con il segretario Salvini e la sua scelta di ricandidare Luca Zaia alla carica di governatore del Veneto alle amministrative di fine maggio.La frase choc sull’imbastardimento della razza rappresenta in realtà l’exploit di una discussione sulla rete televisiva veneta dai toni via via più accesi. Muraro ha infatti parlato dei migranti come tutti “mezzi terroristi dell’ISIS” ed ha accusato gli altri ospiti della trasmissione di voler mischiare gli italiani, bianchi, con le persone di colore.

muraro presidente della provincia di treviso

I post razzisti del poliziotto Gioacchino Lunetto

Le dichiarazioni del presidente della provincia di Treviso non sono tuttavia le sole a suscitare indignazione e polemica nel dibattito pubblico delle ultime ore. È di ieri infatti la notizia riguardante un ispettore della Polfer di Catania, Gioacchino Lunetto, che ha postato su Facebook alcuni commenti scioccanti sugli immigrati, come: “Migranti? Buttateli a mare”, “Bruciarli vivi e rimpatriarli”, “Mi manca Hitler”. Il profilo del poliziotto è stato rimosso dal social network anche per via dei suoi più che coloriti commenti a sostegno del fascismo – “Dovrei odiare Mussolini? Io non odio chi ha dato tanto onore alla patria” – e contro i politici, come Renzi, definito un “truffatore”.

Lunetto unisce poi razzismo, odio per la politica ed omofobia quando si rivolge all’ex ministro, Cecile Kyenge e al presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, con la seguente frase: “Dite loro che i loro amici, ospiti non invitati a casa nostra, sono dei selvaggi, bestie da sopprimere quantomeno per la mancanza di rispetto nei confronti degli italiani”.  Il poliziotto si dispiace peraltro che Kyenge e Boldrini non siano state “purtroppo mai trovate dagli stupratori di origine straniera”.

Erasmo Palazzotto (Sel): “espressioni vergognose, intervento immediato”

Sulla vicenda è intervenuto con forza il deputato di Sel, Erasmo Palazzotto, che ha sottolineato come i commenti di Lunetto siano tanto più gravi perché espressi da un pubblico ufficiale. Per Palazzotto, infatti è inammissibile “che un funzionario della Polizia di Stato si esprima in questo modo vergognoso”. “Sono inaccettabili – prosegue il deputato – i toni, gli argomenti, le minacce, le offese razziste e gli insulti alle istituzioni del nostro Paese, a partire dalla Presidente della Camera. Le sue farneticazioni sono incompatibili con il giuramento prestato alla Repubblica italiana e alla Costituzione”. Il deputato ha quindi auspicato un’azione a stretto giro del capo della Polizia e del ministro dell’Interno, altrimenti il suo gruppo è pronto a portare la vicenda in Parlamento. Per ora, ad intervenire è stato il questore di Catania, Marcello Cardona, che si è già recato in Procura con tutta la documentazione sull’ispettore Lunetto, per approntare una “azione disciplinare, con rigore immediato”.

L'autore: Silvia Barbieri

Esperta in affari regolatori, pubblici e di governo, comunicazione e relazioni istituzionali, dal 2007 lavoro nell’ ambito di istituzioni pubbliche, prima, ed associazioni di imprese, poi, seguendo le evoluzioni del contesto politico ed istituzionale per la pianificazione di azioni di posizionamento, di pressione e di comunicazione integrata. Laureata Magistrale in comunicazione politica, economica ed istituzionale presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma, ho successivamente conseguito un Master in Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione.
Tutti gli articoli di Silvia Barbieri →