Matacena: “sono a Dubai e non posso tornare”

Pubblicato il 10 Maggio 2014 alle 14:51 Autore: Emanuele Vena
amedeo matacena forza italia

“Faccio il maitre, sono senza passaporto e non mi posso muovere da qui”. Parole di Amedeo Matacena, ex deputato di Forza Italia condannato in via definitiva per legami con la ‘ndrangheta.

“Faccio il cameriere, visto che il mio patrimonio è sotto sequestro”, sostiene Matacena. Che poi riserva un pensiero anche all’ex ministro Claudio Scajola, arrestato con l’accusa di aver favorito la latitanza dello stesso Matacena: “mi dispiace, è una brava persona con cui sono in ottimi rapporti”.

matacena amedeo

Per l’ex deputato latitante il problema è politico: “al nord hanno usato attacchi contro Berlusconi, al sud contro Dell’Utri e Forza Italia che lì va fortissimo”. E aggiunge: “se hanno condannato me, che vivo da 20 anni sotto scorta, allora forse è il caso di rivisitare il 416 bis”.

Matacena si concentra sulla propria condizione (“voglio aspettare le decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo”) e si dimostra incredulo in merito al trattamento del proprio patrimonio (“sono sorpreso, non c’è stato alcun occultamento”). Su un eventuale ritorno in Italia non si sbilancia: “è un punto che ha causato attriti tra me e mia moglie, portando al divorzio”, in quanto “io volevo aspettare le sentenze da libero, mentre lei non voleva andassi via”.

Emanuele Vena

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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