Israele: bloccate ancora una volta le navi degli attivisti pro-palestina

Pubblicato il 29 Giugno 2015 alle 13:48 Autore: Guglielmo Sano

Israele: una flottiglia di 4 navi con a bordo attivisti pro-palestina ha tentato di forzare il blocco che pesa sulla Striscia di Gaza.

Israele: bloccata la Freedom Flottiglia

In conformità con il diritto internazionale, la marina israeliana ha più volte consigliato alle navi di cambiare rotta – recita un comunicato delle autorità militari – dopo il loro rifiuto gli è stato impedito di violare il blocco navale della Striscia di Gaza”. Non è stato necessario l’uso della forza, hanno precisato da Tel Aviv. Alla fine, delle 4 imbarcazioni che formavano la Freedom Flottiglia III, 3 sono tornate verso i porti di partenza. Un’altra, “Marianne” battente bandiera svedese, scortata dalle navi israeliane, approderà ad Ashdod tra 12-24 ore.

Israele Freedom Flotilla

Israele: dimostrazione di ipocrisia

Ancora una volta abbiamo chiesto al governo israeliano di togliere il blocco che pesa sulla Striscia di Gaza” hanno dichiarato gli attivisti promotori della tradizionale manifestazione. Il premier israeliano Nethanyahu ha, invece, dichiarato che “questa flotta mostra l’ipocrisia e la menzogna che sta aiutanso Hamas”. Sulla stessa linea il ministro della Difesa Moshe Yaalon: “non vogliono aiutare, vogliono delegittimare Israele”. Gli attivisti ribadiscono che il carico delle navi, oltre a materiale medico, comprendeva dei pannelli solari “destinati ad alleviare il grave problema energetico della Striscia”.

Israele: l’incidente di 5 anni fa

Il “blocco” su Gaza è cominciato nel 2006, dopo il sequestro di un soldato israeliano da parte di Hamas. Un anno dopo è diventato ancora più rigido in seguito all’aumento dei consensi ricevuto sempre da Hamas. Da allora diverse flottiglie di attivisti hanno tentato di forzarlo. L’incidente più grave al riguardo è accaduto nel 2010, quando 9 attivisti pro-palestina turchi (in realtà, uno di loro era un cittadino statunitense di origini turche) persero la vita in seguito all’intervento israeliano sulla nave Mavi Marmara. Secondo un rapporto dell’ONU almeno 6 sarebbero stati vittima di “esecuzioni sommarie”, d’altra parte, alcune immagini video testimonierebbero che a essere attaccati per primi siano stati i militari israeliani che stavano conducendo una perquisizione sulla nave.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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