Mafia Capitale, il presidente del Pd Orfini: “Nessuna reticenza, occorre rigenerare il partito”

Pubblicato il 30 Giugno 2015 alle 18:29 Autore: Riccardo Piazza
orfini in primo piano

News Mafia Capitale: “Se a Roma c’è la mafia – e c’è – il Partito democratico deve essere protagonista di una vera e propria guerra di liberazione dalla criminalità”. Questo quanto arguito dal presidente del Pd Matteo Orfini dalle colonne della rediviva Unità, tornata, grazie ad una nuova gestione economica ed editoriale, alla luce delle stampe.

La questione morale e il “risveglio civico” del partito

Il commissario straordinario ha indugiato con severità sulle pressanti questioni legate all’inchiesta denominata “Mafia Capitale” che da mesi sta agitando non poco le acque della politica nei palazzi del Campidoglio. “Dobbiamo diventare anti mafia capitale”, ha detto Orfini, definendo tale esigenza di “risveglio civico” come “l’obiettivo che, appena nominato commissario, ho dato al Pd di Roma, scosso dalla prima ondata dell’inchiesta”. Un rinnovamento collettivo che, nelle intenzioni del presidente dei democratici, dovrà rappresentare il New Deal della sinistra romana: “Prendere di petto il problema ci aiuta in quell’opera di rigenerazione del Pd di cui abbiamo un grande bisogno e di cui ha un grande bisogno la città”.

orfini in primo piano di profilo con mano al viso

La miopia della classe dirigente

Quello tracciato da Orfini è un cartiglio ricco che raccoglie l’evoluzione della linea temporale di una classe dirigente in seno al Pd spesso distratta, miope, o, peggio, sedimentata nel profondo di una stasi fatta di connivenze e cattiva gestione della pubblica amministrazione.

“Il Pd di Roma”, ha proseguito Orfini, “è fatto di tanti militanti e amministratori per bene, che lavorano ogni giorno con passione per rendere migliore la vita dei cittadini della capitale. Ma negli anni passati quel partito si è chiuso in se stesso, in una battaglia interna che ha perso ogni valenza politica ed è diventata solo uno scontro di potere. E così ha finito per allontanarsi dalla città e dai suoi problemi”, e ancora: “Per questo non abbiamo visto, per questo non ci siamo accorti di cosa stava accadendo. Tuttavia le cose stanno già cambiando”.

Giubileo e Olimpiadi: le due Colonne d’Ercole

Il commissario del partito ha infine citato due spunti da cui ripartire pragmaticamente, con spirito diverso e rinnovata tensione ideale prolifica, alla volta di una gestione politica che cerchi di avvicinarsi nuovamente ai bisogni e alla fiducia dei cittadini: “Dal punto di vista amministrativo occorre fare di più, anche per affrontare al meglio le sfide del Giubileo e delle Olimpiadi. E lo faremo”.

 

Riccardo Piazza

 

L'autore: Riccardo Piazza

Nasce a Palermo nel 1987 e si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione presso l’Università del capoluogo siciliano nel 2010. Prosegue i suoi studi specialistici in Scienze filosofiche all’Università di Milano dove consegue il Diploma di laurea Magistrale nel 2013. Scrive per alcune riviste telematiche di letteratura e collabora, quale giornalista, per diverse testate d’informazione occupandosi di cronaca parlamentare, costume e società. Si dedica attivamente allo studio dell'economia e del pensiero politico contemporaneo ed è docente di storia e filosofia. Gestisce un blog: http://www.lindividuo.wordpress.com Su twitter è @Riccardo_Piazza
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