Fassina: Merkel vuole far fuori chi mette in discussione il dominio tedesco

Pubblicato il 12 Luglio 2015 alle 17:14 Autore: Silvia Barbieri
Fassina

“Merkel vuole far fuori il governo greco”. Questo il punto di vista di Fassina riguardo i rapporti sempre più tesi tra il premier greco, Tsipras, e la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Come dichiarato durante un’intervista sul Corriere della Sera, Stefano Fassina ritiene che, grazie al nuovo memorandum presentato da Tsipras venerdì 10 luglio, il capo del governo greco abbia compiuto la “mossa del cavallo”. Il leader di Syriza avrebbe infatti raggiunto l’obiettivo di rendere chiaro il vero piano del governo tedesco, cioè “far fuori l’unico governo (quello greco n.d.r.) che, per difendere l’interesse nazionale, ha osato mettere in discussione l’ordine tedesco che domina l’eurozona”.

Secondo il deputato, ex PD, il governo tedesco vorrebbe usare la cacciata della Grecia dall’Eurozona “per dare una punizione esemplare a chi tenta di alzare la testa”. Ovvero Alexis Tsipras, di cui Fassina loda il coraggioso tentativo di porre un freno all’egemonia tedesca sull’Eurozona. Il coraggio di Tsipras viene posto in piena antitesi con la linea di Matteo Renzi, a cui Fassina non risparmia una ben poco velata critica per non aver voluto far scattare “un’operazione verità” durante il semestre italiano di presidenza riguardo le colpe della Germania per la grave situazione dell’Eurozona.

Il premier italiano avrebbe preferito puntare “a fare – prosegue Fassina – il bravo scolaretto alla ricerca della benevolenza della maestra Merkel”. Fassina si pone dunque saldamente a fianco di Tsipras, che non avrebbe per l’ex PD alcun tipo di colpa per l’attuale situazione. Anzi, grazie al referendum di domenica scorsa, il leader greco avrebbe ottenuto un duplice risultato: la riapertura della partita tra politica ed economia e la “ridistribuzione dei costi
dell’aggiustamento fiscale verso fasce di reddito più alte”.

Il deputato è comunque costretto ad ammettere che il nuovo piano proposto dal leader greco assomiglia molto, forse troppo, alle azioni proposte dalla ex Troika, tanto da caratterizzarsi per un impianto “che aggrava le condizioni della Grecia”, pur precisando che il nuovo piano risulta quantomeno “ammorbidito nel suo impatto sociale”. Per la necessità di politiche dure e di alto impatto sotto il profilo economico e sociale, Fassina individua vari colpevoli, ma tutti al di fuori dai confini greci.

La principale responsabilità del quadro attuale rimane per Fassina in capo alla Germania e alla “insostenibilità del mercantilismo liberista” da essa imposto. In primo luogo, perché il governo tedesco si ostina a non voler rimettere in alcun modo in discussione ogni ipotesi di ristrutturazione del debito greco. In seconda battuta, perché il Paese teutonico continua ad imporre all’Europa intera la sua linea liberista “aggravando le condizioni di tutte le economie e portando l’Euro al naufragio”.

Nell’elenco delle responsabilità, Fassina non risparmia critiche neppure ai governi progressisti europei, colpevoli di aver lasciato solo il premier greco nel suo tentativo di riscrivere “un’agenda che stava uccidendo la Grecia”. Tuttavia, è proprio ai governi che “subiscono gli effetti negativi del dominio tedesco”, Spagna, Grecia, Italia e Francia, che Fassina si appella per “costruire una nuova alleanza”. Primario obiettivo di questa rinnovata alleanza tra Stati dovrebbe costituire l’uscita dall’attuale situazione. Ma come farlo? Fassina non ha dubbi. L’unico modo non può che essere “la ristrutturazione del debito, insostenibile anche per il FMI”.

L'autore: Silvia Barbieri

Esperta in affari regolatori, pubblici e di governo, comunicazione e relazioni istituzionali, dal 2007 lavoro nell’ ambito di istituzioni pubbliche, prima, ed associazioni di imprese, poi, seguendo le evoluzioni del contesto politico ed istituzionale per la pianificazione di azioni di posizionamento, di pressione e di comunicazione integrata. Laureata Magistrale in comunicazione politica, economica ed istituzionale presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma, ho successivamente conseguito un Master in Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione.
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