Camorra, chiesto l’arresto per il vicepresidente della Commissione Giustizia Carlo Sarro

Pubblicato il 14 Luglio 2015 alle 11:55 Autore: Redazione
deputato carlo sarro componente commissione antimafia

Inviata alla Camera dei Deputati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (pm Sirignano, Maresca e Giordano) una richiesta di arresto nei confronti del deputato Fi-Pdl Carlo Sarro, indagato per turbativa d’asta. Il provvedimento è stato emesso nell’ambito dell’operazione dei Carabinieri del Ros nei confronti di esponenti e favoreggiatori del clan dei Casalesi che ha portato all’esecuzione di 13 provvedimenti cautelari. Carlo Sarro è deputato di Forza Italia, la richiesta di arresto riguarda la corruzione aggravata per avere agevolato un’organizzazione camorristica.

Il nome di Carlo Sarro è legato, tra l’altro, alla proposta di legge presentata in Parlamento dal 2013, e della quale si è molto discusso, per la sanatoria degli abusi edilizi. Il parlamentare, 56 anni, avvocato amministrativista, nato a Piedimonte Matese (Caserta), è alla seconda legislatura: in quella precedente ha ricoperto l’incarico di senatore. A Montecitorio è stato eletto a marzo del 2013 nella circoscrizione Campania 2. Attualmente è anche vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio.

“Ho appreso leggendo alcune agenzie di stampa, di essere destinatario di una misura cautelare, consistente negli arresti domiciliari. Ad ora ancora nulla mi è stato notificato. Desta in me sconcerto ed amarezza vedere il mio nome trascinato in una simile situazione, ma al fine di prevenire qualsiasi tipo di strumentalizzazione politica, ho rassegnato le dimissioni dalla carica di Commissario liquidatore dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano ed ho rimesso al Partito gli incarichi politici da me rivestiti”. Lo scrive in una nota Carlo Sarro.

Camorra, coinvolto anche l’ex sindaco di Caserta

C’è l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio tra i destinatari dei provvedimenti eseguiti dal Ros su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli nell’ambito delle indagini sulle infiltrazioni del gruppo Zagaria del clan dei Casalesi in amministrazioni del Casertano. Del Gaudio è decaduto da sindaco a fine maggio per le dimissioni in massa di consiglieri comunali che hanno portato alla nomina di un commissario da parte del prefetto di Caserta. Coinvolti nelle indagini della Dda di Napoli anche gli ex consiglieri regionali della Campania Angelo Polverino e Tommaso Barbato, quest’ultimo candidato alle regionali del maggio scorso nella lista ‘Campania libera’ a sostegno di Vincenzo De Luca ma non eletto.

Le accuse

Sono accusati di finanziamento illecito ai partiti e corruzione con l’aggravante mafiosa per aver intascato da un imprenditore vicino al clan Zagaria soldi per le campagne elettorali l’ex sindaco di Caserta di Forza Italia, Pio Del Gaudio, e l’ex consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino (difesi da Dezio Ferraro e Vittorio Giaquinto), finiti in carcere questa mattina nell’ambito dell’inchiesta del Ros coordinata dalla Dda di Napoli.

In particolare secondo l’accusa Polverino, già coinvolto in numerose inchieste sui condizionamenti camorristici nella sanità casertana, avrebbe ricevuto dall’imprenditore edile Giuseppe Fontana, anch’egli arrestato stamani, 30mila euro per le Regionali del 2010 (fu poi eletto), mentre Del Gaudio avrebbe preso 20mila euro sempre da Fontana per le amministrative del 2011, poi vinte. In cambio Fontana avrebbe ottenuto la promessa di appalti.

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