M5S ed Euro, Grillo appoggia Savona: “Piano B per uscita, Germania inaffidabile”

Pubblicato il 15 Luglio 2015 alle 14:44 Autore: Redazione
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Preparare un piano B per l’uscita dall’euro. E’ l’idea dell’economista nonché ex ministro Paolo Savona, condensato nel suo ultimo pamphlet – intitolato “J’accuse. Il dramma italiano di un’ennesima occasione perduta” – i cui punti chiave sono stati rilanciati e condivisi sul blog ufficiale del leader del M5S Beppe Grillo. La necessità è dunque preparare un’alternativa, perché “Se dovessimo essere colti impreparati sarebbe veramente un dramma”.

Come scrive Savona, “La Germania ha dichiarato che ha perso la fiducia nella Grecia di Tsipras. Questa dichiarazione fa perdere definitivamente fiducia nella Germania di Schäuble o, più esattamente, conferma che la Germania non è partner affidabile nella costruzione dell’Europa unita”.

Tra i punti condivisi da Grillo, c’è la necessità di non svendere il patrimonio pubblico, che sta avvenendo “per finanziare spese correnti dello Stato centrale e periferico, scavando una fossa ulteriore per far cadere il nostro debito pubblico”. E ancora: “L’alto debito pubblico italiano è la chiave di ricatto dell’Europa per indurci a ‘fare le riforme’ e permettere che al potere in Italia restino coloro che hanno propiziato e perpetuato questa condizione di sudditanza internazionale per stare al governo”. Ciò che andrebbe fatto, secondo Savona, è invece “la confluenza del patrimonio dello Stato in un Fondo simile a quello richiesto dall’Eurogruppo alla Grecia, gestito da persona autorevole, nel quale far confluire il patrimonio dello Stato senza alienarlo, ponendolo a garanzia del rimborso di un debito pubblico con scadenze più lunghe delle attuali (abbiamo indicato 7 anni, ma possono essere di più), offrendo un rendimento pari all’inflazione più 0,20% dell’eventuale tasso di crescita del PIL (visto che la Commissione e Renzi dicono che la crisi è superata e la ripresa è in atto)”.

schaeuble euro

Euro, Savona si scaglia contro la Germania e Schäuble

Savona non punta il dito contro la Cancelliera Angela Merkel, bensì contro il suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble: “La mia insistenza nel non attribuire alla Merkel la responsabilità della vicenda è dovuta alla conoscenza delle vicende dei Cristiano Democratici tedeschi che vide Schäuble, delfino del prestigioso Cancelliere Kohl con il quale restò coinvolto negli scandali finanziari del Partito, sorpassato dalla Merkel. Egli è stato protagonista della riunificazione tedesca e, nel corso di questa storica operazione, Schäuble fu oggetto di un vile attentato che lo privò dell’uso delle gambe costringendolo su una carrozzella”.

Nel parlare del ministro tedesco, Savona non usa mezzi termini: “Alla sua ambizione personale ha perciò aggiunto il diritto a un compenso, quello di essere nominato Cancelliere; la crisi greca è l’occasione che gli è stata offerta di cavalcare il 70% dei tedeschi contrari ad assistere la Grecia e favorevoli a gestire l’euro in modo diverso dal marco tedesco”. Una strategia che non solo “è uno dei cardini del Piano Funk, ministro dell’economia nazista, che suscitò le preoccupazioni dell’Ambasciatore italiano a Berlino che avvertì Mussolini dei rischi insiti nel progetto” ma che porta alla “auto proclamazione della Germania come paese d’ordine dell’Europa”. Un punto evidenziato con la crisi greca e che ha portato Berlino ad avvertire gli altri partner, a partire dall’Italia, “di cui è noto che i tedeschi non si fidano per le passate esperienze”.

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