Quagliotti: “Stavolta non c’entro nulla con Greganti”

Pubblicato il 13 Maggio 2014 alle 13:00 Autore: Alessandra Scolaro

Il compagno Q. Così si legge sul blog di Beppe Grillo in merito a Giancarlo Quagliotti, colui che “lontano dai riflettori si occupa della rete di potere che tiene a galla il partito”. Non è certo la prima volta che Giancarlo Quagliotti, ora vicepresidente regionale del Pd in Piemonte, fa parlare di sé. Il suo nome infatti saltò fuori, insieme a quello di Primo Greganti, durante l’inchiesta su Mani pulite iniziata nel 1993, al termine della quale l’attuale vicepresidente fu condannato e arrestato per tangenti. La sua storia riemerge all’indomani dell’arresto di Primo Greganti nell’inchiesta milanese sull’Expo2015.

expo cupola primo greganti

Giancarlo Quagliotti, classe 1942, nel 1970 diventa consigliere comunale del PCI a Torino, e, dopo qualche anno, capogruppo. Nel 1983 è vicesegretario regionale del partito. Dieci anni dopo il suo nome compare nell’affare Mani pulite. Vennero scoperti, infatti, due conti in Svizzera  intestati a Quagliotti e Greganti sui quali transitarono 260 milioni di lire. I soldi, relativi all’appalto per il depuratore Po-Sangone, erano destinati al PCI e provenivano da una società della Fiat. Indagato, Quagliotti verrà condannato, nel 1997, a sei mesi insieme a Greganti. Nel 2000 il compagno Q viene rinviato a giudizio per una vicenda di falso in bilancio e di compravendita di quote pubbliche dello Stato. Il processo termina prima con la prescrizione e poi con la definitiva assoluzione. Quagliotti, da sempre molto vicino a Fassino, ha curato, come coordinatore politico, la campagna elettorale del primo cittadino di Torino nel 2011 e oggi è presidente della Engineering Spa, società che controlla l’autostrada A32 e il traforo del Frejus.

“A Torino da decenni la politica cittadina è in mano allo stesso partito e alle stesse facce”,attaccano i cinque stelle sul blog “quelle sotto i riflettori, che si rimpallano le cariche di sindaco, presidente della Regione, segretario di partito e così via; e quelle lontano dai riflettori, che ogni tanto ricompaiono sui giornali per vicende di questo genere. Torino e il Piemonte sono congelati da decenni in questo gioco per pochi; ed è adesso, finalmente, il momento per cambiare”.

Ma Giancarlo Quagliotti non ci sta e prende le distanze da Greganti. “Non capisco perché devo essere tirato in ballo in questa vicenda”, ha dichiarato “ho avuto contatti con Greganti molto saltuariamente. Saranno mesi che non lo vedo. Abbiamo un rapporto di amicizia, ma l’amicizia è una cosa, l’essere accostato per questioni giudiziarie un’altra”. E per quanto riguarda le condanne il vicepresidente puntualizza: “Non si è trattato di una tangente, nessuno di noi si è intascato nulla, ma di finanziamento illecito dalla Fiat al Pds”.

Alessandra Scolaro

L'autore: Alessandra Scolaro