Senato semielettivo, minoranza Pd si oppone: “Sarebbe un pasticcio”

Pubblicato il 10 Agosto 2015 alle 16:32 Autore: Felice Tommasino
riforma del senato: le ipotesi in campo

Il Senato semielettivo potrebbe essere il compromesso tra il Governo e le opposizioni, prima fra tutte quella della minoranza Pd, per portare avanti le riforme costituzionali. Ma minoranza Pd tuona: “Sarebbe un pasticcio”. La discussione sull’articolo 2 del ddl Boschi, quello che introduce la non eleggibilità del Senato, è appena iniziata ed i tempi per la sua conclusione sembrano lunghi. Intanto si ingrossano le file dei favorevoli al Senato elettivo.

Chiti: “Inutile aggirare problema”

Il ministro delle Politiche agricole Martina ed il sottosegretario Pizzetti, hanno tentato la mediazione ed hanno incassato la risposta di Vannino Chiti: “Inutile aggirare problema di fondo: per garantire il diritto di eleggere i senatori bisogna rivedere l’ art.2. Altrimenti si fanno pasticci. Martina-Pizzetti dicono di voler l’elezione dei senatori, ma non vogliono modificare l’articolo 2. Nasce il Senato semi-elettivo. Come se volessero navigare verso l’India e si ritrovassero in America”.

Min. Martina: “Se facciamo insieme, la sintesi si trova”

A stretto giro, la replica dello stesso Martina: “Abbiamo rilanciato una proposta per costruire con spirito unitario innanzitutto nel PD una soluzione avanzata sulla composizione del nuovo Senato delle Autonomie”. Il ministro, ottimista, prova a ricucire: “C’è spazio per individuare una modalità di partecipazione diretta dei cittadini alla composizione del nuovo Senato nel solco del lavoro fatto fino a qui. Così come rimane necessario rivedere il titolo V e riorganizzare le regioni. Non è una iniziativa di qualcuno contro qualcun’altro. Mi auguro che non ci siano pregiudizi sul merito e che tutti si sforzino di trovare punti di convergenza. Se facciamo insieme questo lavoro la sintesi si trova”.

Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina

Intanto su Twitter, il ministro ha detto la sua anche in merito agli emendamenti presentati da Calderoli: “Calderoli prepara chili di emendamenti per bloccare riforme, Ocse certifica crescita economica dell’Italia. La differenza tra passato e futuro”.

Gotor: “Necessario creare clima politico nel Pd”

Verso l’apertura al dialogo nelle file democratiche, anche l’intervento del senatore Miguel Gotor: “La decisione di riaprire art.2 dipende dal presidente del Senato, ma se non vogliamo rischiare il fallimento di questo processo riformatore, è necessario creare un clima politico nel Pd, in Parlamento che favorisca la sua decisione. Tanto più che l’art. 2, essendo stato modificato dalla Camera, dovrà comunque essere votato dall’aula e potrebbe essere respinto”.

Brunetta: “Mattarella esamini numeri del Governo”

Intanto l’opposizione di Forza Italia al Governo Renzi, si materializza nelle parole del capogruppo alla Camera Renato Brunetta che attacca: “In merito alle riforme e ai numeri del governo, con rispetto, domandiamo al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di esaminare la questione nella sua oggettività drammatica e alla luce dei precedenti più immediati”.

“Governo non ha maggioranza in Parlamento”

Brunetta fa notare: “Questo governo non ha la maggioranza in Parlamento (oltre che nel Paese): 176 senatori su 320 hanno firmato emendamenti depositati che bocciano la grande riforma costituzionale che l’attuale premier ha indicato come colonna portante e senso stesso del suo mandato di Presidente del Consiglio. Invocare l’ordalia, il muro contro muro, su una materia per la quale è decisivo l’ampio consenso di Parlamento e di opinione pubblica, è qualcosa di pericoloso e disperato”.

Il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta

Contro Napolitano: “Scarsissima sensibilità istituzionale”

Ma il capogruppo di Fi ha voluto rispondere alle parole di Giorgio Napolitano che si era esposto in favore della riforma del Senato. Brunetta ricorda quanto accaduto nel novembre 2011, quando “per molto meno, senza alcuna bocciatura, ed anzi dopo un voto favorevole della Camera dei deputati, il Presidente Napolitano convocò Silvio Berlusconi e gli impose le dimissioni”. Quindi l’attacco all’ex Capo dello Stato: “Ora, con scarsissima sensibilità istituzionale e personale, il Presidente emerito Napolitano cerca di precostituire una strada per il suo successore, chiedendo con il suo silenzio di avallare una sorta di moral suasion di un Quirinale ombra”.

L’attacco a Renzi: “Numero esagerato fiducie”

Brunetta risponde anche al presidente del Consiglio Renzi: “Inutile che il premier faccia riferimento alle 46 fiducie fin qui ottenute. Proprio il numero esagerato dice che Renzi ha dovuto piegare costantemente con la logica della prova di forza la propria maggioranza. Ha dovuto farlo su questioni secondarie e dopo aver in ogni modo impastato compromessi non da governo serio, ma da non-governo”.

Anche Crimi del M5S contro intervento Napolitano

Il capogruppo alla Camera di Fi, incassa il sostegno del M5S. Vito Crimi, dal blog di Grillo: “Qualcuno dovrebbe spiegarci perché il senatore Giorgio Napolitano non vuole che il futuro Senato della Repubblica sia eletto dai cittadini”. Crimi prosegue: “Qualcuno dovrebbe spiegarci perché il senatore Giorgio Napolitano vuole un senato di consiglieri regionali, nominati da altri consiglieri regionali, scelti fra consiglieri regionali, o almeno fra quelli che non sono stati ancora raggiunti da custodie cautelari, avvisi di garanzia, o condanne”.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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