Marco Biagi, nuovo fascicolo d’inchiesta sulla mancata scorta

Pubblicato il 14 Maggio 2014 alle 19:00 Autore: Giuseppe Spadaro
marco biagi

Si riaprono le indagini sulla mancata scorta a Marco Biagi. A dodici anni dall’omicidio del giuslavorista da parte delle Brigate Rosse, la Procura bolognese ha riaperto un fascicolo sui fatti che portarono alla revoca della scorta del professore. Lo rivela il Corriere di Bologna e la notizia trova conferma in ambienti investigativi. A chiedere la riapertura delle indagini – il fascicolo è conoscitivo, senza indagati nè ipotesi di reato – è il pm Antonello Gustapane.

Gustapane è lo stesso magistrato che nel 2003 chiese l’archiviazione dall’accusa di cooperazione colposa in omicidio per gli accusati: l’allora direttore dell’ Ucigos, Carlo De Stefano, il suo vice Stefano Berrettoni, il questore Romano Argenio e il prefetto Sergio Iovino. A motivare la riapertura delle indagini, per il quotidiano, alcuni documenti sequestrati dalla Procura di Roma in un’altra indagine e di recente trasmessi a Bologna. Le carte sarebbero state in possesso di Luciano Zocchi, ex segretario di Claudio Scajola. Proprio Scajola, ministro dell’Interno all’epoca dell’ assassinio del giuslavorista, fu costretto alle dimissioni pochi giorni dopo un’esternazione fatta il 29 giugno 2002 durante una visita istituzionale a Cipro e riportata da Corriere della Sera e Sole 24 Ore: “Biagi era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza“.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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